Croazia. Fare tutto il possibile per fermare la corsa del Covid

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Croazia. Fare tutto il possibile per fermare la corsa del Covid

All’indomani dalla pubblicazione della nuova mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che ha colorato di arancione tutta la costa croata, la Task force della Protezione civile nazionale ha incontrato i giornalisti per analizzare l’attuale situazione epidemiologica nel Paese dove la curva dei contagi è tornata a salire. “Una settimana fa nell’arco di 5 giorni abbiamo avuto 443 nuovi casi d’infezione. Questa settimana ce ne sono stati 523. Si tratta di un aumento del 18 per cento rispetto a 7 giorni prima”, ha reso noto il direttore dell’Istituto croato per la salute pubblica Krunoslav Capak confrontando i dati attuali con quelli di un anno fa. “Nel luglio scorso avevamo in media 66 neoinfetti al giorno. Adesso la media è di 104 positivi al giorno. La più bassa incidenza di contagi si ha in Istria mentre quella più alta nella Regione di Zara”, ha dichiarato Capak. “Il passaggio dalla zona verde a quella arancione è un monito per tutti. Il Covid-19 è una malattia pericolosa ma abbiamo tutte le condizioni per tornare a tingerci di verde e salvaguardare la stagione turistica. La chiave è nelle nostre mani: ci sono regole che vanno rispettate, c’è il vaccino e numerose sedi in cui si può effettuare l’immunizzazione”, ha affermato il ministro della Sanità Vili Beroš sottolineando come il coronavirus sia un avversario tosto. Si è soffermato altresì sugli anti-vax che starebbero attuando una forte campagna. “Dobbiamo scegliere a chi credere: agli esperti che salvano vite oppure a fonti non verificate”, ha concluso il ministro. “Dobbiamo fare tutto il possibile onde rallentare la corsa del coronavirus e tenere sotto controllo gli eventi o meglio coloro che vi partecipano. Le regole e le disposizioni dell’Istituto nazionale per la salute pubblica vanno rispettare. Se sta scritto: mantenere la distanza, presentare il green pass, controllare le misure epidemiologiche per eventi vari – questo va fatto. In caso contrario assembramenti del genere devono essere vietati. Ne va della nostra salute che è la cosa più importante”, ha ribadito il ministro degli Affari interni e responsabile dell’Unità di crisi della Protezione civile nazionale Davor Božinović.

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