Croazia. Estate torrida: è allarme incendi e siccità

Il lungo periodo senza pioggia sta mettendo in ginocchio gli agricoltori dando tanto lavoro ai Vigili del fuoco

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Croazia. Estate torrida: è allarme incendi e siccità
Il raccolto del mais sarà minore. Foto: Nikola Cutuk/PIXSELL

I rappresentanti dei produttori agricoli, durante la riunione con il ministro dell’Agricoltura Marija Vučković avutosi ieri, hanno espresso preoccupazione per la grave situazione in cui versa il settore agricolo in seguito al perdurare della siccità il che comporterà una minor resa dei raccolti di frutta e verdura ma anche di erbe medicinali. Come sottolineato dagli esponenti dell’Ente camerale agricolo (HPK), oltre alla siccità bisogna fare i conti anche con l’aumento delle spese di produzione e con la mancanza di mangime per il bestiame. “Visto il perdurare della situazione di siccità, possiamo già adesso constatare che il raccolto del mais sarà minore del 30-50 per cento, quello delle patate del 50 per cento per non parlare poi della frutta”, ha sottolineato il presidente dell’HPK Mladen Jakopović aggiungendo come gli agricoltori debbano affrontare pure il caro energia. “Tutto ciò non farà altro che aumentare il prezzo degli alimenti per i cittadini già alle prese con inflazione e costi esorbitanti dei generi alimentari.
Il ministro Vučković ha dichiarato che il governo e il suo dicastero intraprenderanno tutti i passi necessari onde garantire la sicurezza degli alimenti ai cittadini e rendere possibile il prosieguo della produzione agricola. Ha aggiunto inoltre che l’Esecutivo statale ha deciso di acquistare prodotti strategici (soprattutto granoturco visto che quest’anno il raccolto sarà minore) per un valore di 594 milioni di kune. Durante l’incontro con i rappresentanti dei produttori agricoli è stato inoltre rilevato che finora sono stati concessi 666 milioni di kune a titolo di sovvenzioni per 17 progetti relativi a sistemi di irrigazione (per una superficie di 7mila ettari) ai quali si allacceranno 555 agricoltori.
In due mesi 8.962 roghi
Gli eventi meteorologici estremi, causati dai cambiamenti climatici come la siccità, facilitano la diffusione degli incendi. Confrontando l’attuale stagione antincendio con quella del 2021, emerge che dal 13 giugno scorso ad oggi in Croazia c’è stato un aumento del numero di incendi del 27 per cento mentre quello relativo ai fuochi all’aperto ha subito un’impennata di 41 punti percentuali. Fino allo scorso 16 agosto si sono avuti 8.962 roghi che hanno distrutto una superficie di 55.022 ettari, ossia il 170 per cento in più nei confronti del 2021 quando le fiamme mandarono in fumo 20.421 ettari. Sono questi i dati forniti dalla Comunità croata dei Vigili del fuoco (HVZ) che ha informato pure sull’aumento di persone rimaste ferite negli incendi che tocca il 36,26 per cento. Nei roghi avutisi nel 2021 le persone che hanno riportato lesioni erano state 91 mentre quest’anno, o meglio da metà giugno al 16 agosto sono stati registrati 124 feriti di cui 19 sono stati Vigili del fuoco. Purtroppo dall’inizio del 2022 ad oggi le fiamme hanno stroncato la vita a 26 persone e tra queste vi è pure un pompiere deceduto nell’area di Valdinoce (Orašac) nell’hinterland di Ragusa (Dubrovnik). Si tratta del 42.enne Goran Komlenac. L’anno scorso invece le vittime erano state 19. Quest’anno, infine, sono aumentati del 25,25 per cento rispetto al 2021 anche gli interventi dei velivoli antincendio.

Un Canadair in azione. Foto: Zvonimir Barisin/PIXSELL

Intanto da Rudine nei pressi di Castelnuovo (Kaštel novi) giungono buone notizie. Gli incendi divampati giovedì pomeriggio in sette punti sono stati posti sotto controllo dagli 88 Vigili del fuoco di Spalato intervenuti con 26 autobotti. Alle operazioni di spegnimento hanno preso parte pure 4 velivoli antincendio. Andati in fumo 7,5 ettari di vegetazione bassa e pineta.

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