Il ministro del Turismo e dello Sport, Tonči Glavina e il direttore dell’Ente nazionale croato per il turismo Kristjan Staničić, hanno presentato oggi, mercoledì 3 settembre, in conferenza stampa i risultati del traffico turistico per i mesi di luglio e agosto, oltre che per i primi otto mesi del 2025. Al centro dell’incontro anche lo stato delle strutture ricettive e le prossime attività promozionali del settore.
Glavina ha sottolineato come i numeri siano “motivo di soddisfazione”, pur ammettendo che “restano margini di miglioramento”, in particolare sul fronte della stabilizzazione dei prezzi: “Il turismo croato registra risultati record sia in termini di presenze sia di consumi. Siamo quasi in una situazione ideale”, ha detto il ministro.
Secondo i dati presentati, la Croazia si conferma sempre più come una destinazione turistica annuale: i primi otto mesi dell’anno hanno fatto segnare un incremento del 2% negli arrivi e dello 0,5% nelle notti rispetto allo stesso periodo del 2022, con 17,2 milioni di arrivi e 89,8 milioni di pernottamenti. La crescita è stata ancora più marcata nella bassa stagione, con un +5% negli arrivi e un +4% nelle notti, pari a oltre 260mila arrivi e più di un milione di pernottamenti aggiuntivi.
Calano arrivi e pernottamenti
Meno bene invece i mesi clou dell’estate. “A luglio e agosto abbiamo registrato un numero leggermente inferiore di arrivi e pernottamenti rispetto allo scorso anno. Ad agosto il dato sugli arrivi è rimasto stabile, ma i risultati sono stati condizionati dalla scarsa competitività dei prezzi e dalla difficile situazione economica in mercati chiave come la Germania”, ha spiegato Glavina, anticipando che per la prossima stagione turistica ci si attende una più equilibrata formazione dei prezzi.
Sul fronte dei consumi, i dati fiscali confermano la tendenza positiva. Nei primi otto mesi sono stati emessi il 3,6% di scontrini in più rispetto allo scorso anno, per un totale di sei miliardi di euro. Solo a luglio e agosto la spesa ha segnato un incremento del 7% sul 2022. Secondo le stime della Banca centrale croata, i ricavi complessivi derivanti dai turisti stranieri dovrebbero crescere del 3,8%, fino a raggiungere i 15,5 miliardi di euro, un nuovo record storico. Dal 2016 a oggi i ricavi nel primo trimestre si sono addirittura raddoppiati, ha ricordato il ministro, definendo il dato “fondamentale per la tenuta del settore”.
L’Istria non delude
Tra le mete che hanno registrato il maggior numero di pernottamenti figurano Rovigno, Ragusa (Dubrovnik), Parenzo, Umago, Spalato, Medolina, l’isola di Puntadura (Vir), Novalja sull’isola di Pago (Pag), Zara e Lussinpiccolo (Mali Lošinj).
Anche Staničić ha evidenziato l’andamento positivo nelle varie aree del Paese. “Tutte le nostre regioni turistiche sono in crescita, fatta eccezione per la Croazia centrale che registra un lieve calo. Tutte le tipologie di alloggio hanno segnato un risultato positivo o stabile rispetto allo scorso anno, con un incremento più marcato nelle strutture di categoria superiore, quattro e cinque stelle, che hanno raggiunto una maggiore occupazione e risultati migliori”, ha spiegato.
“La Croazia mantiene una posizione stabile nei principali mercati: a seconda del Paese siamo tra la prima e la sesta destinazione più scelta. Su alcuni mercati registriamo un lieve calo, ma su altri abbiamo aumenti a due cifre. In Germania pesano problemi strutturali che incidono sui viaggi all’estero, con i tedeschi che tendono a preferire destinazioni vicine. Nonostante questo, la Croazia resta tra le prime cinque-sei mete più amate”, ha sottolineato Staničić.
Il calo ha riguardato anche Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia e Austria, “segnali che ci spingono a intensificare la promozione”, ha aggiunto. Risultati invece molto positivi arrivano dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dalla Polonia, grazie anche a nuove rotte aeree e a investimenti promozionali mirati. “Durante la pandemia eravamo l’unico Paese europeo aperto agli americani, e oggi vediamo i frutti di quella scelta”, ha spiegato Staničić.
In crescita anche il turismo dai Paesi vicini come Serbia, Bosnia ed Erzegovina e Slovenia, attratti dalla varietà dell’offerta e dalla vicinanza geografica. Per la prima volta, inoltre, è stato registrato un aumento significativo dei turisti nayionali, con un rinnovato interesse per le destinazioni meno note e per il turismo congressuale.
Campagna promozionale
Sul fronte promozionale, l’Ente nazionale avvierà campagne mirate per la bassa stagione, inclusa un’iniziativa su Booking.com focalizzata sugli host locali e specifiche azioni per i mercati tedesco, austriaco e svizzero. Saranno coinvolti anche influencer croati nella campagna “Visitami”, che punta a valorizzare mete meno conosciute come l’entroterra della Lika, la Podravina o l’isola di Curzola (Korčula). La Croazia sarà inoltre presente all’Expo di Osaka in Giappone con eventi promozionali dedicati.
Glavina ha infine ribadito che l’obiettivo non è la crescita illimitata dei flussi estivi, ma l’espansione nei mesi di bassa stagione. “Non vogliamo essere una destinazione di turismo di massa. Non puntiamo ad aumentare i numeri in luglio e agosto, ma piuttosto a crescere in primavera e autunno. I dati dimostrano che il nostro prodotto turistico è competitivo e che abbiamo margini di crescita proprio nella destagionalizzazione”, ha concluso il ministro.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.










































