Croazia, culle vuote: mai così pochi nati dall’indipendenza

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Croazia, culle vuote: mai così pochi nati dall’indipendenza

Nel 2023, in Croazia sono nati solo 32.170 bambini, il numero più basso dal 1991, secondo il rapporto dell’Istituto nazionale di sanità pubblica (HZJZ) sul movimento naturale della popolazione. Questo conferma la tendenza del Paese a basso tasso di natalità, una situazione che dura ormai da oltre tre decenni.

Nel 1997 erano nati 55.501 bambini, mentre nel 2000 il numero di neonati era sceso a 43.746. Con l’ingresso della Croazia nell’Unione europea nel 2013, le nascite sono diminuite sotto le 40.000 unità e hanno continuato a calare. Nel 2021 si sono registrati 36.508 nati, nel 2022 33.883 e lo scorso anno 32.170.

Parallelamente, nel 2023 si è osservato un calo anche nel tasso di mortalità, con 51.275 decessi, 5.704 in meno rispetto al 2022. Tuttavia, il tasso di crescita naturale rimane negativo: nel 2023 sono morte 19.105 persone in più rispetto ai nati.

Quasi tutte le regioni del Paese mostrano un saldo naturale negativo, con le situazioni peggiori nelle contee di Lika e di Segna, nel Quarnero e in Gorski kotar e nella regione di Karlovac. La migliore è la contea di Međimurje. In sei regioni, il numero di decessi supera di oltre mille quello delle nascite, con la contes litoraneo-montana (-2092) e la città di Zagabria (-2030) in testa.

Le donne croate partoriscono sempre più tardi

Negli ultimi dieci anni, il tasso di fertilità in Croazia è rimasto tra 1,3 e 1,5 figli per donna. Sempre più donne scelgono di diventare madri dopo i 30 anni, una tendenza che riflette cambiamenti sociali come il prolungamento degli studi, l’ingresso tardivo nel mercato del lavoro e le difficoltà nel trovare una casa.

Nel 2023, il 33,8% delle neomamme aveva tra i 30 e i 34 anni, mentre il 29% tra i 25 e i 29 anni. Anche se 619 ragazze tra i 15 e i 19 anni hanno partorito, ci sono state 93 donne che hanno dato alla luce un figlio dopo i 45 anni.

Speranza di vita inferiore alla media Ue

Nel 2023, l’aspettativa di vita in Croazia è stata di 78,6 anni, tre anni in meno rispetto alla media dell’Unione europea, che è di 81,5 anni. Per gli uomini croati, l’aspettativa è salita da 74,6 a 75,4 anni, mentre per le donne è passata da 80,8 a 81,8 anni.

Il rapporto del HZJZ segnala anche una vita in buona salute più breve rispetto ad altri Paesi europei. Nel 2022, gli uomini in Croazia potevano aspettarsi di vivere 59 anni senza gravi problemi di salute, mentre le donne 61,5 anni, rispetto ai 62,4 anni per gli uomini e 62,8 per le donne nell’UE. Peggio della Croazia si posizionano solo Romania, Lettonia e Slovacchia.

Tasso di aborti stabili, ma in calo rispetto al passato

Nel 2023, sono stati registrati 3.015 aborti indotti legalmente, pari a 9,3 aborti ogni 100 nascite. La maggior parte di questi aborti (75,1%) è avvenuta su richiesta di donne principalmente trentenni. Rispetto al 2022, c’è stata una leggera diminuzione, con 23 aborti in meno, mantenendo stabile il tasso medio di 380,6 aborti ogni 100.000 donne in età fertile.

Negli ultimi anni, il numero di aborti è diminuito significativamente rispetto al 2008, quando ne furono registrati 4.437. Le contee di Karlovac e Međimurje hanno registrato i tassi più alti, mentre quelle di Ragusa (Dubrovnik) e della Narenta (Neretva) e di Spalato e della Dalmazia i più bassi.

Tra le donne che hanno scelto di abortire, il 44% aveva più di 30 anni, mentre il 38,5% era tra le ventenni. Quasi il 30% delle donne che hanno abortito non aveva figli, il 25% ne aveva due, mentre il 18% ne aveva uno. La maggioranza non utilizzava alcun metodo contraccettivo.

Nel 2023, sono stati registrati 61 aborti tra le minorenni, di cui due riguardavano ragazze sotto i 15 anni. Il 90,5% degli aborti è avvenuto entro le prime dieci settimane di gravidanza, come previsto dalla legge croata.

Il rapporto dell’HZJZ, quindi, evidenzia una preoccupante tendenza demografica in Croazia, con nascite in calo, una popolazione sempre più anziana e un’aspettativa di vita inferiore alla media europea.

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