Croazia. Confermata la manifestazione di protesta dei medici del 18 marzo

0
Croazia. Confermata la manifestazione di protesta dei medici del 18 marzo
Il ministro della Salute, Vili Beroš. Foto: Zeljko Hladika/PIXSELL

Nulla di nuovo dopo l’incontro tra il ministro della Sanità, Vili Beroš, e i leader di cinque organizzazioni del settore sanitario. I medici, insoddisfatti delle assicurazioni ricevute durante il colloquio con il ministro, hanno confermato l’intenzione di dare vita il 18 marzo a una manifestazione di protesta in piazza San Marco a Zagabria, dinanzi ai palazzi del potere. “Vogliamo fatti e non parole”, ha dichiarato il presidente della Camera dei medici croata (HLK), Krešimir Luetić, ribadendo che sabato 18 marzo si scenderà in piazza. Luetić ha rilevato che durante l’incontro con il ministro sono state formulate determinate proposte e non sono mancate le promesse. Ha aggiunto però che “viste le esperieze del passato, le promesse non bastano più, servono fatti concreti”. La presidente del Coordinamento dei medici di famiglia (KoHOM), Nataša Ban Toskić, ha dichiarato da parte sua di non aver sentito nulla di nuovo durante il colloquio con Vili Beroš. “Il sistema sanitario crolla a pezzi. Vanno migliorate le condizioni di lavoro e le retribuzioni dei medici, altrimenti fra qualche anno metà della popolazione della Croazia si ritroverà senza medici di famiglia”, ha avvertito Nataša Ban Toskić. Secondo la presidente del KoHOM in Croazia mancano 130 medici di base. Altri 700 hanno più di 60 anni di età, mentre duecento hanno più di 65 anni. Come dire, si assiste a un rapido invecchiamento, senza ricambi sufficienti.
I leader delle associazioni dei medici hanno chiesto pure durante l’incontro al ministro della Sanità di smentire le sue recenti dichiarazioni secondo le quali i medici in Croazia saranno ben retribuiti, meglio dei loro colleghi in Slovenia. A questo proposito Vili Beroš ha ritrattato a metà le parole pronunciate giorni fa, rilevando di essersi sbagliato e aggiungendo di aver parlato di paghe, ma di essersi riferito in realtà alle entrate complessive dei sanitari croati. “Di solito guardo a ciò che percepiscono a fine mese, a prescindere se si tratti di stipendio o di entrate”, ha puntualizzato Vili Beroš. Il ministro ha espresso la speranza che si prosegua con un dialogo costruttivo per arrivare alle soluzioni migliori nell’interesse del sistema sanitario e dei pazienti. In quanto all’agitazione, preannunciata dalle associazioni di categoria, il ministro ha rilevato che lo sciopero è un diritto legittimo dei lavoratori. “Il dicastero della sanità farà la sua parte, ossia cercherà di realizzare quanto concordato. Gli altri dovranno assumersi le loro responsabilità morali, umane e professionali. Se vorranno operare nell’interesse dei pazienti, allora saranno disponibili a negoziare ancora in maniera costruttiva”, ha sottolineato Vili Beroš. Per quanto concerne il possibile aumento degli stipendi, il ministro ha rilevato che la proposta del suo dicastero è di procedere con una spesa annuale aggiuntiva per le retribuzioni di 74 milioni di euro. Sarà il governo a valutare se ciò rientri nell’ambito delle possibilità di bilancio.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display