
Il governo croato ha ampliato a gennaio la lista dei prodotti con prezzi calmierati, portandola da 30 a 70 articoli, con l’obbligo per i commercianti di “evidenziare chiaramente questi prodotti”, posizionarli su scaffali dedicati e garantirne la disponibilità. Tuttavia, numerosi negozi hanno “violato queste disposizioni”, come emerge dal rapporto del Dipartimento di Ispezione dello Stato (Dirh), che ha effettuato 902 controlli tra il 7 febbraio e il 7 marzo, riscontrando 251 infrazioni.
I prodotti più «nascosti»
L’ispezione ha rilevato 747 articoli “privi dell’etichetta del prezzo calmierato” e 147 prodotti venduti a “prezzi superiori a quelli fissati” dal governo. Inoltre, in 242 categorie di prodotti, i negozianti “non hanno offerto almeno una versione a prezzo controllato”, nonostante la disponibilità in magazzino, scrive il sito del canale all news N1.
Tra gli articoli più spesso privi di indicazioni sui prezzi calmierati, spiccano:
– Riso bianco a chicco lungo (1 kg) – 58 violazioni
– Yogurt in vasetto o bottiglia (180-200 g) – 2 violazioni
– Latte UHT 2,8% di grassi (1 litro) – 40 violazioni
– Gel doccia (250 mL) – 38 violazioni
– Sciroppo zuccherato (1 litro) – 34 violazioni
Un altro aspetto critico riguarda l’obbligo per i commercianti di offrire almeno un prodotto con prezzo calmierato per 40 categorie di beni essenziali. Anche in questo caso, molte violazioni sono state riscontrate. Gli articoli più colpiti sono stati:
– Pane di frumento non confezionato (1 kg) – 60 violazioni
– Saponetta solida (80-100 g) – 31 violazioni
– Salsiccia di Kranj (1 kg) – 30 violazioni
– Panino tipo kaiser (1 pezzo) – 29 violazioni
– Detersivo liquido per piatti (400-500 ml) – 24 violazioni
Le associazioni dei consumatori: «Ora basta, i commercianti devono rispettare le regole»
La presidente dell’Associazione croata per la tutela dei consumatori (Huzp), Ana Knežević, ha accolto con favore il lavoro degli ispettori, sottolineando che è “giunto il momento che i commercianti smettano di nascondere i prezzi calmierati”. Le etichette “sono poco visibili” o “del tutto assenti”. Questi controlli dovrebbero “riportare ordine”, ha dichiarato Knežević.
Secondo Knežević, l’alto numero di violazioni relative al riso “non sarebbe intenzionale”, mentre il vero problema riguarda la “mancanza di chiarezza sulle tipologie di pane incluse nel blocco dei prezzi”. “Per il riso è stata una coincidenza, non c’è nulla di strano. Il vero nodo è il pane: i consumatori ci segnalano da tempo che il pane da 700 grammi, molto richiesto, non è stato adeguatamente etichettato, nonostante il suo prezzo sia aumentato sensibilmente”, ha spiegato.
L’attuale regolamentazione prevede un prezzo calmierato per il pane di frumento fino a 1 kg, ma questa definizione generica “ha creato confusione tra i consumatori”, che spesso non sanno quale prodotto dovrebbe essere venduto a prezzo ridotto.
Con il numero crescente di violazioni, è probabile che il governo e le autorità intensifichino ulteriormente i controlli per garantire il rispetto delle misure anti-inflazione.
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