Croazia. Carburanti, ecco i prezzi per i prossimi 14 giorni

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Croazia. Carburanti, ecco i prezzi per i prossimi 14 giorni

Il governo ha rivisto i prezzi dei carburanti definendo i listini che saranno in vigore nei prossimi quattordici giorni. Nel corso di una sessione telefonica l’Esecutivo ha disposto che da oggi il prezzo della benzina Eurosuper 95 sia di 11,58 kune con un rincaro di 48 lipe al litro rispetto al listino finora in vigore. Il prezzo del gasolio per autotrazione, ovvero dell’eurodiesel è stato fissato invece a 13,19 kune al litro, con una riduzione di 25 lipe al litro. Con l’occhio rivolto alle necessità dell’economia, il governo ha deciso inoltre che il prezzo del gasolio blu (riservato ai pescatori e agli agricoltori) rimanga invariato a quota 8,49 kune al litro. Il nuovo prezzo del gas di petrolio liquefatto per i serbatoi è di 10,16 kune al chilogrammo e di quello per le bombole di 14,41 kune.
Finora, si ricorda, ai sensi del Regolamento sul prezzo al dettaglio dei derivati del petrolio approvato dal governo, fare il pieno di Eurosuper 95 o di Eurodiesel costa rispettivamente 11,10 e 13,44 kune al litro. Senza gli interventi decisi dai Banski dvori – riduzione delle accise e dei margini di guadagno dei distributori – per mitigare gli effetti dell’impennata delle quotazioni del greggio dovute alla crisi internazionale, il prezzo della benzina e del gasolio sarebbe maggiore di alcune kune al litro, ovvero il costo dell’Eurosuper 95 sarebbe di 13,37 kune al litro, quello dell’eurodiesel di 15,13 kune e quello del gasolio blu di 10,45 kune al litro. Sempre senza gli interventi dell’Esecutivo il prezzo del gas di petrolio liquefatto per i serbatoi sarebbe di 12,01 kune al chilogrammo e di quello per le bombole di 16,75 kune.
Praticamente già da un anno a questa parte il governo di Andrej Plenković interviene d’autorità sul mercato per calmierare i prezzi dei derivati del petrolio, nonostante le proteste delle compagnie distributrici, secondo le quali una simile situazione alla lunga diventa insostenibile per i loro bilanci. Moniti del genere arrivano anche dalle industrie agroalimentari che non nascondono la loro insoddisfazione per il congelamento dei prezzi di alcuni tipi di farina, di latte, di carne e di olio, sostenendo che il blocco dei listini rischia di mettere a repentaglio la produzione, in quanto i produttori non fanno altro che accumulare perdite.
Imprese energivore
A essere insoddisfatti delle misure per calmierare i prezzi sono anche i produttori di energia: fatto sta i prezzi della corrente elettrica e del gs per l’utenza domestica e per l’economia sono stati congelati fino al primo aprile del 2023.
Nonostante tutti gli interventi fatti finora dal governo, nell’ambito di un pacchetto di aiuti del valore di 21 miliardi di kune, gli operatori economici e gli enti pubblici chiedono alle autorità di varare nuovi provvedimenti. Tutto lascia ritenere che la prossima settimana, al vertice della maggioranza di governo, si discuterà di nuove misure a favore delle scuole, degli asili, degli ospedali e delle altre istituzioni costrette a fronteggiare l’aumento delle spese per il gas. La convinzione è che simili istituzioni debbano essere aiutate come fatto per l’utenza domestica. Per il momento, a quanto sembra, non si pensa a un altro pacchetto di aiuti a favore del mondo produttivo. Però il presidente della Camera d’economia nazionale, Luka Burilović, ha espresso la convinzione che l’Esecutivo prossimamente varerà altri provvedimenti a sostegno delle imprese. Anche l’associazione La voce degli imprenditori (Glas poduzetnika) ha manifestato l’auspicio che vi siano altri provvedimenti per aiutare le aziende a fronteggiare il caro energia, in particolare l’aumento incontrollato del prezzo del metano. Sono in particolare le imprese energivore ad attendersi un nuovo pacchetto di sostegno. Viste le pressioni che arrivano dal mondo dell’economia è probabile che il governo non rimanga inerte e torni a ad allargare i cordoni della borsa a prescindere dalle difficoltà a far quadrare i conti pubblici.

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