Croazia, Butković: «No recinzioni sulle spiagge»

0
Croazia, Butković: «No recinzioni sulle spiagge»

Non ci sarà alcuna privatizzazione delle spiagge. Anzi proprio il contrario. Impediremo la recinzione delle spiagge, tutti saranno liberi di fare il bagno e prendere il sole in riva al mare”. Questo il messaggio lanciato dal ministro del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura, Oleg Butković, durante il dibattito al Sabor sulla nuova Legge sul demanio marittimo che affronta l’iter parlamentare in prima lettura. Il ministro ha fatto presente pure che i concessionari non potranno porre ombrelloni, sedie a sdraio e terrazze degli esercizi di ristorazione su tutta la spiaggia ottenuta in concessione, ma al massimo fino al 50 ovvero al 70 per cento della superficie della stessa. Ogni cittadino dovrà avere il diritto d’accesso a tutte le parti della spiaggia, ha sottolineato ancora Oleg Butković. Fino alla seconda lettura, ha assicurato il ministro il testo della normativa verrà ulteriormente migliorato e si ribadirà a chiare lettere che anche le spiagge degli alberghi sono pubbliche e che il demanio marittimo è pure un bene pubblico. Per quanto concerne le 18 spiagge attualmente recintate, in base ai dettami della Legge attualmente in vigore, Oleg Butković ha spiegato che alla scadenza delle concessioni assegnate finora, tutte le recinzioni dovranno essere eliminate. Potranno essere recintate solamente le spiagge a uso particolare (per naturisti, per cani, per gli Ospedali speciali). L’obiettivo della nuova Legge, ha affermato ancora il ministro, è di mettere ordine nel demanio marittimo, di impedire le devastazioni e l’abusivismo edilizio. In questo contesto sono previste per i trasgressori sanzioni pecuniarie fino a 130mila euro.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display