Croazia, arriva la stretta sui mutui

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Croazia, arriva la stretta sui mutui
Foto Željko Jerneić

ZAGABRIA | A partire da oggi, primo luglio, sono entrate in vigore le nuove misure macroprudenziali introdotte dalla Banca centrale croata (HNB), con l’obiettivo di raffreddare la crescente tendenza all’indebitamento delle famiglie, in particolare nel settore dei prestiti personali non finalizzati. Le nuove regole mirano a tutelare la stabilità finanziaria e a ridurre i rischi per i consumatori.

La principale novità riguarda il rapporto tra il debito e il reddito disponibile (DSTI), che viene ora limitato al 45% per i mutui immobiliari e al 40% per gli altri prestiti. Inoltre, il rapporto tra l’importo del prestito e il valore dell’immobile posto a garanzia (LTV) non potrà superare il 90%.

Le nuove regole impongono anche limiti di durata: massimo 30 anni per i prestiti garantiti da immobili e 10 anni per gli altri. Non mancano tuttavia le eccezioni: le banche potranno comunque concedere fino al 20% dei mutui residenziali e al 10% degli altri prestiti al di fuori dei limiti, sulla base di una valutazione autonoma. In particolare, le eccezioni potranno favorire chi acquista la prima casa o un’abitazione più adatta alle proprie esigenze familiari.

La Banca centrale precisa che nel calcolo del DSTI viene incluso tutto il debito complessivo del richiedente, comprese rate di prestiti precedenti, scoperti di conto corrente, utilizzo di carte di credito e altri debiti noti alla banca. Restano escluse solo le spese mensili sulle carte a saldo, a meno che non siano a rate. Se il nuovo prestito serve a estinguere debiti precedenti, questi non verranno conteggiati nel calcolo.

L’esempio

Per chiarire l’impatto concreto delle nuove regole, l’HNB fornisce un esempio: una coppia con reddito mensile di 2.500 euro che richiede un mutuo di 25 anni al 4% per un immobile del valore di 240.000 euro potrà ottenere al massimo un prestito di 216.000 euro (il 90% del valore dell’immobile). Tuttavia, considerando anche il limite del 45% sul reddito mensile, l’importo effettivo massimo scende a 213.135 euro. Anche con una durata estesa a 30 anni, il tetto LTV impedisce di superare i 216.000 euro.
La HNB sottolinea che si tratta di misure preventive, pensate per rafforzare la resilienza delle famiglie e prevenire eventuali rischi macroeconomici futuri.
La stretta arriva dopo un’impennata dei prestiti, soprattutto di quelli personali. I prestiti non finalizzati sono cresciuti del 15,9% su base annua alla fine del 2024, rispetto al +3,6% di due anni prima. Parallelamente, anche i mutui immobiliari sono aumentati mediamente del 10% all’anno negli ultimi quattro anni, spinti dall’aumento dei prezzi delle case e dal rialzo dei tassi d’interesse.

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