
Secondo l’indagine sulla forza lavoro condotta dall’Ufficio nazionale di statistica della Repubblica di Croazia (DZS), nel 2024 il Paese ha registrato un significativo aumento del numero di occupati. I dati rivelano che nel 2024 c’erano 1,68 milioni di persone impiegate, con un incremento di 64mila unità, pari a una crescita del 3,9% rispetto al 2023.
Parallelamente, si è osservata una riduzione della disoccupazione. Sempre nel 2024, il numero di disoccupati è sceso a 89mila persone, segnando un calo di 16mila unità, ovvero del 15,5% rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione per la fascia d’età compresa tra i 15 e i 64 anni ha raggiunto il 68,3%, con un aumento di 2,5 punti percentuali rispetto al 2023.
Anche il tasso di disoccupazione rilevato tramite indagine per la stessa fascia d’età è diminuito, attestandosi al 5,1%, ovvero 1,1 punti percentuali in meno rispetto allo scorso anno. I dati rappresentano la media dei quattro trimestri dell’anno.
Interessante il confronto tra i dati dell’indagine e quelli del Centro croato per l’Impiego (HZZ) e di altre fonti amministrative: la disoccupazione rilevata tramite registri ufficiali risulta leggermente più alta, con una media del 5,3% nel 2024. In termini assoluti, secondo l’indagine ci sono circa 6mila disoccupati in meno rispetto ai dati amministrativi.
Dall’analisi emerge anche che, tra gli 89mila disoccupati secondo l’indagine, circa 62mila persone (il 69,1%) risultano iscritte presso i centri per l’impiego, mentre il restante 30,9% non è registrato, non avendo manifestato interesse per l’iscrizione.
D’altro canto, dei 95mila iscritti ufficialmente presso il Centro croato per l’Impiego, ben 34mila (ovvero il 35,3%) non soddisfano i criteri internazionali per essere considerati disoccupati, evidenziando così una discrepanza tra registrazioni amministrative e realtà occupazionale.
I dati confermano un trend positivo per il mercato del lavoro croato, con un aumento dell’occupazione e una diminuzione della disoccupazione, anche se restano differenze tra rilevazioni statistiche e dati amministrativi. Le prospettive per il futuro restano ottimistiche, soprattutto se l’attuale crescita verrà sostenuta da politiche attive per l’impiego e dalla formazione professionale.
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