Croazia. Arriva la pensione nazionale

Dal 1° gennaio 2021 quasi 20mila persone che non hanno maturato il diritto alla pensione intascheranno ogni mese dallo Stato un assegno di 800 kune. La rendita sarà destinata ai cittadini croati over 65 che hanno vissuto nel Paese ininterrottamente per almeno 20 anni

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Croazia. Arriva la pensione nazionale

Nell’opinione pubblica da tempo circolava l’idea di una “pensione nazionale”. Ora questa speranza si appresta a diventare realtà. Dall’anno prossimo, infatti, inizierà a essere erogato l’“assegno nazionale per le persone anziane”. Lo potranno intascare i cittadini croati una volta superati i 65 anni di età e a condizione di non aver lavorato sufficientemente a lungo per ottenere la pensione minima. Il diritto a quest’ultima si matura dopo aver versato almeno 15 anni di contributi. La Strategia della tutela sociale per le persone anziane in Croazia (2017-2020) prevede l’introduzione della pensione nazionale (sociale) per le persone anziane che non usufruiscono di una rendita derivante da un precedente impiego. In sintonia a quanto sancito dalla Legge sulla tutela sociale in futuro sarà garantita una rendita per assicurare lo standard di vita minimo a ciascun cittadino che non dispongono di mezzi per far fronte alle necessità essenziali. L’importo di tale assegno sarà di 800 kune. L’entità della pensione minima ammonta, invece, a 1.019,55 kune al mese.
Si stima che in Croazia vivono circa 60mila over 65 anni che non hanno conseguito le condizioni minime per la pensione. Si tratta in prevalenza di donne. Tenendo conto dei criteri fissati, è stato valutato che la pensione nazionale sarà erogata a 19.770 persone nel 2021 e a 21.840 cittadini nel 2022. Dal 1.mo gennaio del 2021 ai beneficiari dovrebbe essere corrisposto un assegno di circa 800 kune al mese. Dal primo gennaio del 2022 l’importo sarà corretto, adeguandolo alla percentuale di aumento dell’indice dei prezzi. Ciò significa che l’anno prossimo a tale scopo serviranno 132 milioni di kune e 186 milioni di kune nel 2022.
I criteri di base
Per poter maturare il diritto alla pensione nazionale sarà necessario soddisfare dei criteri. Innanzitutto, bisognerà dimostrare di essere cittadini croati, di avere più di 65anni d’età e di aver vissuto ininterrottamente nel Paese per almeno 20 anni. Nel caso dei nuclei familiari, il reddito complessivo dei membri del medesimo non dovranno superare il tetto delle 800 kune a persona. Per ciò che concerne le entrate familiari, nel computo non rientreranno i proventi dell’assegno di assistenza e cura degli invalidi, l’assegno d’invalidità (per i difensori e i loro familiari né quello versato agli invalidi civili di guerra), l’assegno per disabilità fisica e altre forme di contributi non tassabili. Condizioni supplementari. La quiescenza nazionale non potrà essere erogata a chi percepisce la pensione ai sensi della Legge croata sull’assegno previdenziale o ai criteri fissati da un altro Stato. Il richiedente non potrà fruire dell’assegno sociale, né potrà essere ospite di un’istituzione del Centro per la tutela sociale. Inoltre, il richiedente non dovrà essere il beneficiario di alcun tipo di contratto di mantenimento.
Il diritto alla pensione nazionale sarà determinato dall’Istituto croato per la previdenza sociale (HZMO). Ad avviare il procedimento dovrà essere la persona che intende fruire di tale diritto e che adempie alle condizioni citate. Il diritto, se approvato, decorrerà dalla data di presentazione della domanda. Come per le altre pensioni, l’erogazione della pensione nazionale, che non sarà reversibile sarà a carico dell’HZMO. Una volta all’anno l’HZMO dovrà verificare i dati personali dei fruitori. La pensione nazionale potrà essere revocata se il fruitore trasferirà la residenza all’estero; se finirà agli arresti, se sarà condannato a una pena detentiva superiore a un mese.

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