CRO Race. Favola Andresen ad Albona

Il danese vince la quarta tappa, lo statunitense McNulty conserva la maglia di leader

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CRO Race. Favola Andresen ad Albona
Foto Roni Brmalj

La tappa regina non spodesta il re. Lo statunitense Brand McNulty, di Phoenix in Arizona, ha difeso la maglia di leader della classifica generale della CRO Race conquistata il giorno prima ad Abbazia. Il ciclista dell’UEA Emirates ha conquistato, oseremo dire senza grossa difficoltà, gli attacchi dei ciclisti delle altre squadre e alla fine ha conquistato il settimo posto con soli tre secondi di distacco. I suoi primi inseguitori alla vigila della quarta tappa corsa oggi, venerdì 4 ottobre, dalla città di Veglia (Krk) ad Albona Vecchia sono naufragati in classifica. Il vincitore della tappa odierna, un po’ a sorpresa, è stato il danese Tobias Lund Andresen della Team DSM Firmenech. L’insaziabile Andresen oltre a salire al secondo posto in classifica generale si è assicurato anche la maglia bianca destinata al migliore Under 23.

Foto Roni Brmalj

Dopo il forte vento e l’incessante pioggia della giornata precedente, per i 130 ciclisti in gara finalmente oggi una giornata di tregua dal lato meteo. Nessuna tregua invece in gruppo dove dopo soli sei chilometri hanno iniziato a prendere forma la prime fughe. All’inizio sono partiti in due, dopo se ne sono aggiunti altri tre per cui un gruppo di cinque ciclisti ha iniziato a fare sul serio tanto che al traguardo volante di Malinska al 34esimo chilometro hanno avuto 3’55” di vantaggio. È stato questo il massimo margine in quanto i ciclisti dell’UAE Emirates del leader McNulty non hanno voluto correre rischi. Dopo una lunga fase di stallo, all’inizio della salita per Poklon sul Monte Maggiore (Učka) il vantaggio dei ciclisti in avanscoperta è andato a diminuire sempre di più fino a che è stato dimezzato. La salita ai 925 metri del Poklon ha visto un Arrieta (UEA Emirates) monumentale tanto che il suo ritmo forsennato in testa al gruppo non ha permesso a nessuno dei concorrenti di McNulty di provare a fare la differenza.

Foto Roni Brmalj

Nelle retrovie intanto si segnalava l’abbandono del velocista Elia Viviani (INEOS Grenadier) dopo una trentina di chilometri e subito dopo di un “addio” ancora più grave, quello del suo compagno di squadra Filippo Ganna. L’argento olimpico e mondiale nella cronometro di quest’anno, sulla discesa dal Monte Maggiore è rovinato sull’asfalto. Sembra comunque senza gravi conseguenze, ma comunque non se l’è sentita di continuare.

Allunghi dei fuggitivi, tentativi di ricongiungimento di coloro che seguivano hanno animato i 25 chilometri dopo il GPM del Monte Maggiore. A meno 25 si è formato un gruppo di 30-35 ciclisti tra i quali bisognava cercare il vincitore di giornata. La prima salita in pavé verso Albona Vecchia non ha sortito alcuna selezione in gruppo per cui tutto si è risolto nell’asperità finale. Diversi i tentativi della Bahrain Victorious con Zambanini e Wright e quando sembrava che uno dei due avrebbe fatto propria la tappa dalle retrovie spuntava un irresistibile Tobias Lund Andresen che passava per primo sotto lo striscione d’arrivo davanti a Zambanini, mentre il norvegese Eiking ha fatto meglio di Wright. Soltanto 27esimo Fran Miholjević (Bahrain Victorious) che ha pagato con 1’21” di ritardo il gran lavoro fatto nella parte centrale della tappa.

“Dopo quanto fatto vedere da McNulty nella tappa precedente era impensabile spodestarlo dal primo posto – ha detto il danese –. Specialmente per me che finora in carriera non avevo mai chiuso una corsa a tappe tra i primo 20 posti, mentre ora mi trovo al secondo posto in classifica generale”, così il danese.

Classifica generale dunque: McNulty ha 22 secondi di vantaggio su Andresen, mentre Zambanini è sul gradino più basso del podio a 28 secondi dal leader. Quarto a soli due secondi da Zambanini il suo compagno di squadra Wright. Dunque quattro ciclisti in mezzo minuto quando al termine della CRO Race mancano due tappe. Se il primo posto sembra in cassaforte per McNulty, gli altri due posti sul podio sono ancora… allì’asta.

Domani, sabato 5 ottobre, è in agenda la penultima tappa da Ozalj a Karlovac di 167 chilometri. Partenza alle ore 10.55, arrivo verso le ore 15 a Karlovac.

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