Covid Istria. A rischio la stagione turistica

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Covid Istria. A rischio la stagione turistica

Le lievi oscillazioni della curva del contagio non autorizzano all’ottimismo. Il coronavirus ha già a più riprese palesato il suo volto mutevole. Di giorno in giorno. Ormai procediamo così da 23 mesi e probabilmente all’inizio nessuno avrà creduto che questa situazione terribilmente distopica sarebbe durata tanto. P

”Non va bene, bisogna dirlo. I numeri non scendono e la percentuale di vaccinazione non è tale da garantire una tranquilla convivenza con il virus. Di converso, alcuni Paesi europei, specialmente quelli che per la Croazia sono diretta concorrenza turistica, registrano un tasso di vaccinazione anche del 90 p.c. Si tratterebbe di un potenziale campanello d’allarme in previsione della stagione turistica”, ha detto Dino Kozlevac, a capo della Protezione civile regionale, che ha altresì sottolineato quanto la situazione attuale sia totalmente diversa da quella vissuta l’anno scorso.

”L’anno scorso eravamo in un certo senso in posizione privilegiata, ma adesso la situazione è cambiata e di molto. Credo sia il momento di una sorta di mobilitazione di tutti i settori, potere, politica, turismo, economia, Città, Comuni: vanno ingaggiate tutte, assolutamente tutte le risorse”, così sempre Kozlevac.

Una conferma, in tal senso, arriva anche dal direttore dell’Associazione nazionale del turismo, Veljko Ostojić, il quale ha sottolineato che, a differenza di quanto è stato l’anno scorso, allorché ci si appellava agli operatori turistici affinché aderissero alla campagna vaccinale, quest’anno bisogna tirare per le maniche la popolazione.

”Dobbiamo strappare il Paese dalla zona rosso scuro. Per farlo l’Istria dovrebbe avere un numero di nuovi contagi di gran lunga inferiore a quello attuale; diciamo 60 nuovi contagi giornalieri per due settimane. Quattro-cinque volte meno di quanto non si verifichi ora”, ha detto Ostojić, constatando che comunque con la variante Omicron la situazione si stia lentamente allentando, ma certo non si può dire quello che sarà tra un mese. “Ci avviciniamo alla Pasqua, banco di prova per la stagione turistica che è alle porte. Se l’esperienza insegna, sulla scorta di quanto successo nella passata stagione, dobbiamo fare quanto in nostro potere per mantenere la situazione nel corso dell’alta stagione e nella post- stagione quanto più favorevole”.

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