Corva: «Mantenere l’ottimismo è fondamentale»

A colloquio con il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva

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Corva: «Mantenere l’ottimismo è fondamentale»

Distanziamento sociale, lockdown (soft), migrazione online… la pandemia da Covid-19 ha ridisegnato la quotidianità dettando ritmi e spesso anche i contenuti del dialogo. Tanti, anche piccoli gesti ai quali eravamo abituati, ora appaiono tutt’altro che scontati e spesso e volentieri le attività che scandivano il ritmo della giornata non fanno più parte della nostra agenda. Lo stesso vale anche per il mondo delle associazioni che si sono dovute confrontare con le norme anticontagio dettate dagli organi competenti chiamati a gestire l’emergenza sanitaria. Tutto questo ha inciso fortemente anche sulle attività dell’Unione Italiana, che a detta di Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva, nel corso del 2020 “si è dovuta reinventare più volte”. “Lo abbiamo fatto sempre in costante dialogo a livello di Presidenza dell’UI. L’obiettivo fondamentale era mantenere l’operatività e il contatto con i connazionali”, aggiunge e riafferma il messaggio di fondo più volte ripetuto nel corso dell’anno: “L’Unione Italiana c’è, è attiva e compatta nonostante tutte le difficoltà, che anzi ci rendono ancora più decisi ad andare avanti, a trovare un momento d’innovazione, anche a ripensare quella che è la nostra impostazione organizzativa che forse non è più al passo con i tempi”. Concetti, che affiancato dal presidente dell’Assemblea UI Paolo Demarin e dal vicepresidente della Giunta esecutiva Marko Gregorič, Corva ha espresso anche in occasione della recente conferenza stampa svoltasi nell’atrio della CI di Dignano. Concetti che ci ripete anche in occasione di questa conversazione di fine anno. “Mantenere l’ottimismo è fondamentale, il mio messaggio ai connazionali è questo”, afferma Marin Corva. “La situazione è tutt’altro che semplice, il nuovo coronavirus e l’emergenza sanitaria hanno condizionato in modo anche importante l’operato dell’Unione Italiana. Dal punto di vista sociale il Covid-19 ha condizionato moltissimo la nostra realtà e dobbiamo lavorare per fare sì che l’onda lunga degli aspetti negativi non incida sul futuro”, spiega Corva. “Per quanto attiene al piano istituzionale e politico è importante continuare ad affermare l’importanza di un’associazione unitaria che rappresenta tutti i connazionali in Croazia e Slovenia. Per quanto riguarda poi l’aspetto finanziario, che rientra direttamente nelle mie competenze di presidente della GE, è importante comunicare ai connazionali che nonostante le difficoltà siamo riusciti a trovare il modo per portare avanti la programmazione e anche di attuare tantissime attività.”

La voglia di fare è rimasta dunque invariata, ma in alcuni casi per poterla attivare bisogna prima superare le difficoltà pregresse. Quali sono i punti critici?
“Come ogni altra realtà anche la CNI, essendo una realtà molto complessa, ha i suoi problemi. Penso ad esempio alle situazioni che abbiamo dovuto affrontare a Valle e a Zara. Lo abbiamo fatto con professionalità e convinzione e abbiamo trovato le soluzioni. Per quanto riguarda Valle va detto che il processo che dovrà appurare le eventuali responsabilità è ancora in corso. Come Unione Italiana non siamo mai entrati nel merito, abbiamo però messo a disposizione degli organi competenti tutta la documentazione disponibile in sede UI. Come Giunta esecutiva e poi anche come Assemblea abbiamo deciso di sostenere la CI di Valle sia sul piano umano che sul piano finanziario. Ho seguito da vicino il passaggio di consegne tra l’ex presidente Martina Poropat e il presidente attuale Fabrizio Fioretti e posso dire che a Valle c’è tanta volontà di fare. L’aspetto finanziario del problema lo gestiremo insieme. Per quanto riguarda Zara anche lì siamo stati vicini alla CI, abbiamo assicurato il nostro sostegno senza però entrare nel merito delle cose, siamo rimasti imparziali. Per quanto riguarda la sede l’Unione Italiana non ha mai avuto l’intenzione di toglierla alla disponibilità degli zaratini, l’unico obiettivo che si è perseguito è quello di tutelare l’immobile di proprietà dell’UI per la durata della controversia legale. Ora il processo tra le due parti contrapposte si è concluso, il Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione ha emesso una delibera che chiarisce chi è il rappresentante legale della CI di Zara e l’Unione Italiana ne ha preso atto. La sede rimane in gestione a chi è stato riconosciuto come presidente della CI. Da parte nostra abbiamo fatto presente a tutti che è indispensabile ripartire con delle elezioni organizzate bene. So che a Zara ci sono anche persone giovani che desiderano dare il proprio contributo e penso ci sia necessità di ripartire. È una realtà particolare e sicuramente godrà di tutto il nostro appoggio.”

Da parte dell’Unione Italiana c’è disponibilità ad accogliere l’invito che arriva da Zara e recarsi sul posto? Qual è la situazione riguardo ai finanziamenti che erano stati sospesi?
“Siamo assolutamente disponibili a recarci a Zara, abbiamo fatto presente anche la disponibilità della Commissione elettorale centrale di dare un contributo laddove la CI lo ritenga utile. Per quanto riguarda i finanziamenti le ragioni del blocco sono venute meno con la conclusione della controversia. Da parte dell’UI c’è la massima disponibilità a sostenere la CI di Zara anche dal punto di vista finanziario.”

Rimanendo in tema di finanziamenti, ma ampliando lo sguardo a tutta la realtà CNI ci può anticipare qualcosa in merito al Piano 2021?
“Vista la situazione sarà un Piano molto particolare che si presenta strutturato su due piani. Da una parte sono previsti importanti investimenti in ristrutturazioni, ampliamenti e manutenzioni delle sedi, nonché nell’acquisto di attrezzature. Questo avviene perché abbiamo deciso di puntare sui progetti che potranno essere attuati indipendentemente dallo sviluppo della situazione epidemiologica. D’altra parte, sentito anche il parere delle CI, abbiamo ritenuto di mantenere comunque le attività tradizionali nella speranza che l’emergenza rientrerà consentendo il ritorno ai ritmi ai quali eravamo abituati. Vuole anche questo essere un invito all’ottimismo nella speranza che nel 2021 riusciremo ad attuare anche le attività tradizionali volte a divulgare la cultura italiana sul territorio.”

Investimenti duraturi e attività tradizionale. Dove sta l’innovazione?
“In modo particolare nella programmazione prevista per i due cosiddetti nuovi settori che sono Imprenditoria e Giovani. Qui vogliamo avviare iniziative nuove e puntare sulla formazione dei giovani imprenditori. È nostra intenzione assegnare ai connazionali delle borse di studio mirate, pensate appositamente per la frequenza di corsi di formazione utili a trovare un impiego sul territorio, cercheremo di promuovere l’imprenditorialità della CNI con misure apposite. Intendiamo poi rivedere l’aspetto visivo che si è data l’UI, ridisegneremo il sito, più in generale i modelli comunicativi e perché no anche il logo. Vogliamo dare una ventata di freschezza, ottimizzare la nostra comunicazione e pertanto ci saranno investimenti anche in questa direzione. Per quanto riguarda i giovani in questo mandato abbiamo tentato più vie. La prima passava attraverso le CI, la seconda prevedeva una collaborazione tra le CI e le scuole, adesso vogliamo intraprendere una terza via, quella del rapporto diretto con l’UI; daremo la possibilità ai giovani che non sono coinvolti nelle CI di proporre progetti che guardano non a un interesse particolare di una Comunità, ma a un interesse generale per tutta la CNI. L’innovazione è dunque incentrata in modo particolare su questi due settori, ma in ogni settore c’è qualcosa di nuovo. Ora comunque abbiamo intenzione di valutare le nostre idee assieme ai nostri partner e con i finanziatori. Ritorneremo a parlare del piano tra gennaio e febbraio per dargli un’impostazione definitiva.”

Nel 2021 bisognerà lavorare anche al rifinanziamento della Legge 73 per il triennio 2022-2024…
“È un lavoro che ho iniziato a fare con largo anticipo. A riguardo ho colto l’occasione dell’incontro avuto a Zagabria con il ministro Di Maio per comunicargli quanto per la CNI sia importante avere delle certezze riguardo al sostegno finanziario. Ho avuto delle risposte che mi hanno rassicurato molto e che mi danno fiducia. Il ministro non ha avuto alcuna esitazione a dirmi che la CNI non ha ragione di essere preoccupata riguardo all’appoggio finanziario dell’Italia. Ciò naturalmente non significa che possiamo starcene con le mani in mano, il nostro lavoro prosegue. Da quest’anno il MAECI ha anticipato l’erogazione dei finanziamenti, ma rimane da affrontare e possibilmente risolvere la questione delle procedure che si presentano inadeguate alle nostre necessità essendo molto complesse. Per quanto riguarda i mezzi assicurati dalla Croazia, e qui va detto che è prezioso il lavoro fatto dall’On. Furio Radin, la procedura è molto più semplice e consente tempi molto più stretti.”

Quest’anno l’UI ha dovuto restituire un importo importante a Roma: rimangono in vigore le stesse regole? Quali misure s’intendono prendere per evitare la creazione di residui?
“Anche quest’argomento è stato affrontato a Zagabria con il ministro Luigi Di Maio al quale abbiamo chiesto sia presa in considerazione la possibilità di consentire il riutilizzo di questi finanziamenti per le necessità della CNI anche alla luce del fatto che i residui sono il risultato di accantonamenti e risparmi e non di una presunta cattiva gestione finanziaria dell’UI. Per quanto riguarda il futuro la mia proposta in sede di Comitato di coordinamento è stata, laddove non sia più possibile ridestinare le economie e i risparmi, di inserire nella futura convenzione la possibilità di ridestinare questi mezzi nel corso dell’anno. Sta ora al Ministero fare le valutazioni del caso.”

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