Il ministro della Salute, Vili Beroš è stato arrestato questa mattina, venerdì 15 novembre. L’accusa è di corruzione.
Gli agenti di polizia dell’Ufficio per la Lotta alla Corruzione e alla Criminalità Organizzata (USKOK) coordinati dalla Procura europea (EPPO) sono entrati in azione in diverse località tra cui Zagabria e Scardona (Skradin), arrestando più persone, tra cui Beroš, membro del governo guidato da Andrej Plenković.
Secondo il comunicato ufficiale di USKOK, le misure di oggi sono il risultato di un’indagine preliminare che ha raccolto elementi sufficienti per sospettare che le persone coinvolte abbiano commesso reati di corruzione. “USKOK, dopo aver interrogato i sospettati, deciderà le ulteriori azioni da intraprendere e informerà tempestivamente l’opinione pubblica,” si legge nella nota.
Secondo informazioni raccolte dal quotidiano Jutarnji list, l’operazione anticorruzione condotta oggi è stata avviata su richiesta della procura europea (EPPO). L’indagine è focalizzata su sospetti di frodi nelle procedure di acquisto di microscopi duali destinati alla neurochirurgia, strumenti che, secondo le fonti, sarebbero stati acquistati a prezzi notevolmente gonfiati.
Tra le persone coinvolte c’è anche il professor Krešimir Rotim, direttore della Clinica di Neurochirurgia dell’Ospedale Sestre Milosrdnice di Zagabria, che risulterebbe uno dei principali indagati. L’avvocato zagabrese Ljubo Pavasović Visković, che rappresenta Rotim, ha confermato di essere stato incaricato della difesa ma ha preferito non commentare i dettagli dell’arresto del suo cliente.
Questi sviluppi confermano che le indagini si concentrano su possibili irregolarità nelle forniture di attrezzature sanitarie, con implicazioni che potrebbero estendersi ad altri settori. La questione degli acquisti sanitari e degli eventuali abusi nell’allocazione dei fondi pubblici potrebbe dunque avere rilevanti conseguenze per le istituzioni sanitarie croate.
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