In Slovenia l’epidemia di Covid-19 s’allarga: 57 casi

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In Slovenia l’epidemia di Covid-19 s’allarga: 57 casi

In Slovenia i casi di coronavirus sono 57. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Aleš Šabeder. Tra i contagiati anche un’insegnante di una scuola elementare a Kamnik. L’istituto scolastico verrà chiuso per 14 giorni con alunni e insegnanti che rimarranno in isolamento domiciliare. Per quanto riguarda gli altri casi, la maggior parte di questi si registrano a Lubiana, 27 per la precisione. E proprio dalla capitale giunge la notizia del contagio di uno degli addetti al reparto di ginecologia del locale ospedale, dove sono state prese severe misure per evitare la diffusione del coronavirus.
Dopo le dichiarazioni di ieri del premier uscente Marjan Šarec, che aveva parlato di “chiusura dei confini” oggi il Ministro della Salute, Aleš Šabeder, ha rilevato che la frontiera non sarà chiusa, ma verranno istituiti punti di controllo. In Slovenia si potrà entrare da sei valichi: Rateče, Vrtojba- Sant’Andrea, Robič, Scoffie, Fernetti e Krvavi Potok- Pese. Le altre vie d’accesso saranno bloccate.
„La Slovenia deve imparare dagli errori commessi dall’Italia nrella gestione dell’emergenza coronavirus“. A ribadirlo è stato il mandatario per la formazione del nuovo governo sloveno Janez Janša aggiungendo come l’Italia abbia reagito con troppi ritardi in merito a Covid-19 per poi annunciare la notizia bombastica sull’introduzione di misure rigide e l’introduzione della zona rossa per l’intero territorio nazionale. Janša ha inoltre appoggiato la decisione del governo di chiudere i confini per i cittadini provenienti dall’Italia. Il traffico merci, invece, non è stato sospeso.
I controlli che vengono effettuati al confine con l’Italia onde prevenire l’espansione del coronavirus in Slovenia non sarebbero stati necessari se il Belpaese avesse adottato in tempo le misure di prevenzione, ha detto Janša che lunedì ha partecipato alla riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale. Questa sessione dedicata all’emergenza Covid-19 avrebbe dovuto svolgersi ben prima, ossia tre settimane fa ma l’allora governo uscente non aveva accettato la proposta di Janša. „Se ci fossimo riuniti una ventina di giorni fa – ha detto Janša – tante cose sarebbero andate diversamente. Ma adesso è inutile piangere sul latte versato. Dobbiamo concentrarci sulla situazione attuale per fare tutto il possibile“.

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