L’Assemblea della Comunità degli Italiani di Ancarano si è riunita stasera (29 agosto) in seduta straordinaria. Su richiesta di Maia Nerina Bertoch, i soci sono stati invitati a discutere un solo punto: la situazione venutasi a creare in seno all’Unione Italiana dopo la nomina nel gennaio scorso di un nuovo coordinatore dell’Unione Italiana a Capodistria, nella persona di Astrid Del Ben, che da allora è registrata quale rappresentante legale dell’associazione in Slovenia. A fare le veci del presidente della CI di Ancarano, Guglielmo Tell, assente per malattia, è stata la sua vice Danijela Pirš e, oltre a 10 soci, all’incontro ha partecipato anche il presidente dell’UI, Maurizio Tremul. Maia Nerina Bertoch, consigliera dell’Assemblea dell’UI, ha offerto ai presenti un lungo e dettagliato resoconto di quello che è stato il suo lavoro dopo la riunione del 9 gennaio scorso convocata dalla Consulta UI a Capodistria – in cui appunto era avvenuta la nomina del nuovo coordinatore –, di cui si è saputo circa un mese dopo. Bertoch ha voluto ribadire di essere stata esclusa, assieme alla consigliera Liana Vincoletto di Bertocchi, dalla stessa riunione, da parte degli altri 8 membri della Consulta del Capodistriano e pertanto anche dalle decisioni, in un sistema da lei definito “discriminatorio e illegittimo”.
Ha deciso, pertanto, di richiedere una riunione straordinaria dell’Assemblea della CI di cui fa parte, appunto quella di Ancarano, per esporre due principali questioni: da un lato, la gravità dei fatti accaduti, “riportati solo parzialmente dai media”, e dall’altra il mancato appoggio e supporto al suo lavoro da parte dei soci da lei rappresentati nell’Assemblea dell’UI. “Lo scopo di questa riunione era discutere soprattutto con il mio presidente, che ha affermato che non ho fatto il mio lavoro. Questo per me è stato uno shock, perché ho sempre difeso la mia Comunità con i denti e con le unghie, orgogliosamente”, ha dichiarato nel corso dell’Assemblea straordinaria di stasera. “Ho deciso, così, di raccontare giorno per giorno il mio operato”, ha aggiunto, sottolineando l’impegno con cui ha lavorato per difendere il sodalizio di Ancarano in seno all’UI. Il punto cruciale della discussione ha riguardato la mancata approvazione da parte della CI di cui fa parte, della sua decisione di presentare un ricorso all’Unità Amministrativa di Capodistria contro la nomina del nuovo coordinatore dell’UI in Slovenia.
“Noi possiamo approvare soltanto ciò che vediamo”, si è unita al discorso Danijela Pirš, ribadendo che nessun documento ufficiale è mai stato presentato ai soci.
“Forse ci sono state delle lacune nella comunicazione, ma Maia ha sempre difeso in Assemblea i diritti della sua Comunità”, ha dichiarato dal canto suo Maurizio Tremul. “Il dato reale è che in questo momento la CNI è debole e divisa, mentre dovremmo concentrarci anche sui problemi esterni, come quelli di Capodistria”, ha aggiunto ancora, citando la scottante questione degli odonimi storici in città, che sta tenendo banco in questi giorni. La riunione è terminata senza che si è giunti a una conclusione concreta, ma generale è sembrata la convinzione che la vertenza sull’UI di Capodistria continui a dividere e a indebolire la Comunità Nazionale Italiana nel suo insieme.
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