La decisione della Slovenia di istituire punti di controllo vicino al confine con la Croazia per affrontare le migrazioni illegali, di cui i media sloveni riferiscono oggi, mercoledì 27 settembre in via non ufficiale, non è un segno di sfiducia”, ha detto il presidente del Sabor (il Parlamento di Zagabria, ndr), Gordan Jandroković. Ha dichiarato che questa decisione era prevista, avrà una durata temporanea e non interromperà la libera circolazione dei cittadini.

La Slovenia sta pianificando di intensificare i controlli dei confini istituendo dei punti di sorveglianza nei luoghi in cui può fermare i veicoli in modo sicuro, vicino ai valichi di frontiera con la Croazia, ha appreso in via non ufficiale il media sloveno 24ur. “Non si tratta di una mancanza di fiducia nella Croazia, ma di una risposta a un fenomeno che sta accadendo e che minaccia l’Europa”, ha detto Jandroković al margine dell’incontro del Partito popolare europeo (PPE) a Spalato.

Il presidente del Sabor ha affermato che Zagabria discuterà con i “colleghi e amici” sloveni con i quali sta conducendo un “dialogo molto aperto”. “Non nascondiamo nulla l’uno all’altro, abbiamo un problema comune che dobbiamo affrontare insieme. La Croazia ha oltre seimila agenti di polizia ai confini, vedremo se sarà necessario rafforzare ulteriormente il controllo dei confini”, ha sottolineato.

«Circostanze eccezionali»

Jandroković ha affermato che la decisione della Slovenia è stata presa a causa dell’aumento del numero di ingressi illegali di migranti e della pressione sulla popolazione locale, che si sta verificando anche nelle aree di confine della Croazia.

“Si tratta di circostanze eccezionali, credo che tutte queste misure siano temporanee fino a quando non verrà fermata questa crescente ondata migratoria”, ha continuato il presidente del Sabor, aggiungendo che un fattore è sicuramente rappresentato anche dalle prossime elezioni europee, per le quali le autorità desiderano dimostrare chiaramente ai cittadini che mantengono tutto sotto controllo.