Contagiati. Seggi off limits, dubbi sulla costituzionalità

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Contagiati. Seggi off limits, dubbi sulla costituzionalità

Infuriano a Zagabria le polemiche sulla decisione della Commissione elettorale centrale di impedire, di fatto, alle persone contagiate dal coronavirus, di partecipare alle elezioni politiche in programma il 5 luglio prossimo, con paletti imposti anche a coloro che presentano semplicemente dei sintomi, ovvero sono in stato febbrile. Sono diversi gli esponenti politici, ma anche gli esperti di diritto secondo i quali in tal modo viene leso il diritto costituzionale di votare e viene messa in forse la stessa regolarità della consultazione, con il rischio magari che qualcuno decida di adire alle vie legali per cercare di inficiare la validità del voto. Per evitare una deriva politica difficile da controllare si sono mossi subito i giudici costituzionali, chiamati in causa da più parti.
La Corte chiede precisazioni
La Corte costituzionale ha richiesto una risposta tempestiva da parte della Commissione elettorale centrale (DIP) in merito al divieto di voto a domicilio per le persone che hanno contratto il coronavirus. Lo ha confermato il presidente della Corte costituzionale Miroslav Šeparović. Una volta ottenuta la risposta, che dovrà arrivare nell’arco di 24 ore, l’organo predetto si esprimerà sulla decisione della DIP in vista delle Parlamentari del 5 luglio.
L’altolà
Secondo la Commissione elettorale nazionale le persone risultate positive al Covid-19 non potranno recarsi alle urne e nemmeno esercitare il voto nel proprio domicilio, mentre gli elettori che domenica prossima si troveranno in autoisolamento lo potranno fare, anche se pure queste persone rappresentano un potenziale rischio per la salute degli altri.
Vari esperti, politici e organizzazioni non governative hanno stigmatizzato tale decisione della Commissione elettorale centrale ritenendola lesiva dei diritti umani. Il deputato del Partito socialdemocratico (SDP) Peđa Grbin ha chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi in merito a tale delibera che riguarda praticamente tutti coloro che avranno una temperatura corporea al di sopra dei 37,2 gradi. “È una cosa illegittima”, ha sentenziato Grbin.
DIP. Mezzo passo indietro
Ieri la Commissione elettorale centrale ha corretto in parte le raccomandazioni per gli elettori che domenica, 5 luglio, avranno la febbre al di sopra dei 37,2 gradi. O meglio tutti coloro che vorranno andare alle urne sono stati invitati a misurare la temperatura corporea già di buon mattino. Se dovesse essere superiore ai 37,2 gradi si consiglia di rivolgersi telefonicamente al medico. Agli elettori che hanno contratto il coronavirus, invece, stando alle indicaziono fornite dalla DIP, non sarà possibile votare visto che devono essere in isolamento e non possono venire a contatto con altre persone e quindi nemmeno con i componenti del Comitato elettorale.
La proposta dell’Unione del Quarnero
Visto che le Parlamentari si svolgeranno ai tempi del Covid-19 l’Unione del Quarnero propone due misure per tutelare la salute dei cittadini e per diminuire il rischio di contagio. Il partito suggerisce pertanto che i seggi elettorali siano aperti dalle 6 alle 22 e non dalle 7 alle 19 e che gli elettori abbiano la possibilità di recarsi alle urne anche lunedì, 6 luglio. Inoltre l’Unione del Quarnero propone di organizzare seggi all’aperto, laddove sia possibile.

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