Confermata l’autonomia di Radio e TV Capodistria

Prosegue in Slovenia l’iter di approvazione della nuova Legge sui media. Luce verde dalla Commissione per le nazionalità. Il deputato della CNI Felice Ziza sottolinea che la normativa va a consolidare i diritti acquisiti dell’etnia

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Confermata l’autonomia di Radio e TV Capodistria
Felice Žiža, deputato CNI al Parlamento di Lubiana. Foto Roni Brmalj

A fine gennaio e inizio febbraio la Camera di Stato del Parlamento di Lubiana ha approvato in via preliminare la proposta di legge sui media, aprendo così la strada al secondo passo dell’iter legislativo, ovvero la presentazione del testo alla Commissione parlamentare per le Comunità nazionali, dove il voto a favore è stato unanime.

Come riporta Radio Capodistria, il direttore generale del Direttorato per i media del Ministero della Cultura, Blaž Mazi, ha spiegato che la legge punta a garantire maggiore trasparenza in merito alla proprietà e al finanziamento dei mass media. La normativa prevede, tra l’altro, una nuova procedura di valutazione della concentrazione dei media informativi, nuove forme moderne di assistenza finanziaria al sistema mediatico, una maggiore tutela dell’autonomia e della sicurezza dei giornalisti nonché l’etichettatura dei contenuti generati da intelligenza artificiale. Sempre secondo Mazi, la legge prevede l’introduzione di aiuti statali di diverso genere in caso di carenza di offerta informativa. Questi provvedimenti, ha elencato ancora il direttore generale – come riporta l’emittente capodistriana – dovranno essere trasparenti e basarsi su criteri prestabiliti, non discriminatori, neutrali nei contenuti e oggettivi.

Il deputato della Comunità Nazionale Italiana alla Camera di Stato, Felice Ziza, ha fornito chiarimenti sulla natura di questa proposta di legge, che dovrebbe definire in linea generale il funzionamento dei media operanti in Slovenia. “La nuova legge arriva dopo tanti anni di inattività in questo campo e riguarda lo sviluppo tecnologico dei media stessi: reti sociali, media e piattaforme digitali, direttive europee, e così via. Chiaramente, la legge dovrebbe seguire tutti questi sviluppi, ma non riesce a farlo. Adesso, finalmente, il Ministero della Cultura ce l’ha fatta”, ne ha parlato Ziza. Il dibattito pubblico è durato quasi un anno e poi si è passati al dibattito parlamentare. Dopo l’approvazione alla Camera di Stato e in sede di Commissione parlamentare per le Comunità nazionali, si va ora verso il dibattito e il voto definitivo in Parlamento, ha riferito il deputato.

Non c’è l’obbligo

“La legge non porta grandi novità per la Comunità Nazionale Italiana, ma va a consolidare i diritti che già c’erano”, ha spiegato Felice Ziza. L’elemento più importante è che TV e Radio Capodistria non hanno l’obbligo, secondo la legge, di avere almeno il 20 p.c. dei programmi musicali e audiovisivi in lingua slovena. “Il testo della legge va a confermare l’indipendenza e l’autonomia dei nostri media, che non hanno questo obbligo”, ha chiarito il deputato della CNI. Si va poi anche a regolarizzare l’attività delle piattaforme digitali che non hanno uno status ben definito nel panorama mediatico sloveno. “I finanziamenti, per quel che riguarda i nostri media, non li abbiamo specificati nella normativa in quanto (quest’ultima) è molto generica e quindi non si può andare a parlare dei media specifici perché di questo si parlerà poi nella Legge sulla RTV di Slovenia”, ha sottolineato Felice Ziza.

In futuro, dunque, ci sarà un dibattito anche nello specifico sull’operato di RTV Slovenia, “un obbligo governativo nei nostri confronti”. Ed è proprio in questo ambito che “dovremo definire quelli che sono i finanziamenti che devono elargire il Governo e l’RTV stessa. Perché oggi c’è scritto, nell’articolo 30 della Legge, che il Governo cofinanzia i programmi radiotelevisivi delle Comunità nazionaleiitaliana e ungherese. Non si sa in che percentuale di cofinanziamento o quanto. Quindi ciò va definito”, ha puntualizzato Felice Ziza, aggiungendo che nella proposta verrà inserito quello su cui si opera nel contesto del tavolo di lavoro per l’accordo bilaterale sulla CNI tra Slovenia e Croazia, cioè la possibilità di avere la diffusione del segnale radiotelevisivo dell’emittente capodistriana anche nell’area istroquarnerina, nonché nella parte orientale del Friuli Venezia Giulia.

Stampa in ungherese

Il deputato della Comunità Nazionale Ungherese e presidente della Commissione parlamentare per le Comunità nazionali, Ferenc Horvath, ha sollevato durante il dibattito sulla Legge sui media la questione dello status del settimanale ungherese “Nepujsag”, l’unico media cartaceo della minoranza magiara. Ha infatti valutato che il Ministero della Cultura dovrebbe trovare una soluzione a riguardo. Felice Ziza ha spiegato che “Nepujsag” non ha visto ancora risolta la sua posizione effettiva da un punto di vista formale e giuridico. Non è né, per esempio, un’istituzione pubblica, né un’associazione. È stato chiesto dunque di far partire un iter legislativo in modo da farlo riconoscere al 100 p.c. come istituzione pubblica, garantendo così di fatto i diritti e i finanziamenti che gli spettano.

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