Con il «quore» per l’Istria Troppa grazia. Basta il cuore

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Con il «quore» per l’Istria Troppa grazia. Basta il cuore

Si potrebbe anche apprezzare la buona volontà, ma quando il tentativo di fare del bilinguismo ad hoc risulta con una storpiatura, un errore grossolano, allora forse sarebbe il caso di rinunciare in partenza. O per lo meno non avere un approccio superficiale nella traduzione dello slogan elettorale e aggiungere alla buona volontà anche un pizzico di modestia, riconoscere i propri limiti e prima di impegnarsi con il “quore” per l’Istria, consultare una (dico una) persona che conosca, oltre alla pronuncia, anche la corretta grafia di questa parola. Un’unica persona che sul territorio di Rovigno non dovrebbe essere certo un’impresa trovare. Il manifesto elettorale è infatti apparso nel Rovignese e a prescindere dal partito che lo rappresenta, può essere interpretato, da chi l’italiano oltre a parlarlo lo scrive pure, come un’umiliazione, che va a oscurare sia la buona volontà che il messaggio elettorale. Non è certo la prima volta che in Istria il bilinguismo zoppica; se ne sono visti di depliant, menu e pubblicazioni varie pseudo bilingui da cestinare. Meglio quindi aprire il “cuore” alla diversità, dimostrando effettivamente di rispettare i valori di un’entità autoctona, anche per non vanificare gli sforzi di coloro che s’impegnano quotidianamente a farlo.

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