Comunità nazionali. Nuovi criteri per l’autonomia culturale

Il Consiglio delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia ha stabilito le nuove regole del gioco per l'assegnazione dei finanziamenti destinati alle associazioni e agli enti delle etnie

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Comunità nazionali. Nuovi criteri per l’autonomia culturale
Le sedute del Consiglio delle minornze nazionali si svolgono ai Banski dvori. In primo piano il parlamentare della CNI, Furio Radin. Foto Krsto Babić

Il bando pubblico del Consiglio per le minoranze nazionali della Repubblica di Croazia per l’assegnazione dei finanziamenti per le attività pianificate nel 2025 dalle associazioni e dagli enti delle Comunità nazionali sarà pubblicato a breve. Gli aventi diritto potranno iniziare a notificare le proprie richieste il 1º dicembre 2024. L’invito pubblico rimarrà aperto per 30 giorni. È questo lo scadenzario stabilito dal Consiglio per le minoranze nazionali nel corso della sua 108ª seduta. Alla riunione di oggi (7 novembre 2024), svoltasi come di consuetudine ai Banski dvori, ha partecipato anche il vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità Nazionale Italiana al Parlamento di Zagabria, Furio Radin (i parlamentari eletti nella XII circoscrizione entrano d’ufficio a far parte del Consiglio, che ai sensi dell’ordinamento croato è l’istituzione apicale delle Comunità nazionali a livello statale).

Al centro della foto il presidente del Consiglio delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, Tibor Varga. Alla sua destra è seduta Ida Bilić, viceresponsabile dei servizi amministrativi del Consiglio. Foto Krsto Babić
Al centro della foto il presidente del Consiglio delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, Tibor Varga. Alla sua destra è seduta Ida Bilić, viceresponsabile dei servizi amministrativi del Consiglio. Foto Krsto Babić

Novità

La novità più importante rispetto al passato consiste nel fatto che d’ora in poi le risorse saranno assegnate in base a nuovi criteri (quelli in vigore finora erano stati definiti circa otto anni fa). I medesimi sono stati stabiliti al termine di un iter protrattosi per circa due anni, anche a causa della pandemia di Covid 19 e dei terremoti che hanno colpito il Paese. Da un punto di vista formale il dibattito pubblico attinente alla riforma è durato dal 25 settembre al 24 ottobre scorsi e la decisione sull’approvazione definitiva dei nuovi criteri è stata presa ieri dal Consiglio. “Abbiamo preso atto delle proposte e osservazioni avanzate in sede di dibattito pubblico. A presentarle sono state cinque organizzazioni, ovvero quattro federazioni e un’associazione che opera in autonoma. Tutte sono state riportate nel resoconto finale. Alcune sono state accolte, altre no”, ha dichiarato la viceresponsabile dei servizi amministrativi del Consiglio, Ida Balić, che nell’illustrate il procedimento ha puntualizzando che ogni decisione è stata argomentata. Ha segnalato, inoltre, che per la prima volta i criteri saranno corredati da una serie di indicazioni.

Il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI al Parlamento di Zagabria, Furio Radin. Foto Krsto Babić
Il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI al Parlamento di Zagabria, Furio Radin. Foto Krsto Babić

Sciogliere i dubbi

Grande soddisfazione per il lavoro svolto e il risultato ottenuto è stata manifestata dal presidente del Consiglio per le minoranze nazionali, Tibor Varga. “I criteri sono il nostro atto fondamentale. È basandoci su questi che assegniamo le risorse”, ha sottolineato Varga, notando che uno dei compiti principali del Consiglio consiste nel sostenere l’autonomia culturale della Comunità nazionali. Ha elogiato l’operato del gruppo di lavoro al quale è stato affidato il lavoro di preparare i nuovi criteri. Ha inoltre ringraziato i servizi amministrativi del Consiglio, come pure il Gruppo parlamentare dei deputati delle minoranze nazionali per gli sforzi profusi e le associazioni minoritarie per il contributo fornito a loro volta. “È emerso – ha proseguito – che in alcuni casi non è ancora ben chiaro cosa sia l’amaterismo culturale. Spero che i nuovi criteri aiutino a farlo comprendere meglio”. “Il nostro scopo – ancora Varga – consisteva nello stabilire criteri sintetici, concisi e mi auguro chiari”. Ha annunciato che il 29 novembre a Zagabria sarà organizzato un corso durante il quale ai rappresentanti delle associazioni minoritarie saranno spiegati i nuovi criteri per l’assegnazione dei mezzi nonché il funzionamento della nuova applicazione per la notifica on line delle richieste di finanziamento.

Il presidente del Consiglio, Tibor Varga, legge un documento prima dell'inizio della riunione. Foto Krsto Babić
Il presidente del Consiglio, Tibor Varga, legge un documento prima dell’inizio della riunione. Foto Krsto Babić

Anche il presidente del Gruppo parlamentare delle minoranze nazionali, Vladimir Bilek, ha salutato l’approvazione dei nuovi criteri. Il deputato delle minoranze ceca e slovacca ha giudicato positivamente i cambiamenti. “Con il tempo avremo le idee più chiare e capiremo se ci sarà la necessità di procedere a correzioni o miglioramenti. Mi fa piacere che alcuni aspetti potranno essere regolati anche attraverso le indicazioni che corredano i criteri e che possono essere stabilite annualmente”, ha detto Bilek, chiarendo che l’obiettivo deve essere quello di garantire un uso corretto delle risorse destinate ai programmi legati all’autonomia culturale, all’informazione e all’editoria minoritarie. “Sosteniamo l’approvazione dei nuovi criteri in quanto crediamo che contribuiranno a migliorare la tutela della lingua, delle tradizioni e della cultura minoritarie”, ha concluso Bilek.

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