CNI. La chiave per farsi valere è restare uniti

Il Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, si accomiata dagli esponenti della Città di Dignano e delle due Comunità degli Italiani operanti sul territorio municipale

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CNI. La chiave per farsi valere è restare uniti

Tre momenti di commiato in un’area relativamente ristretta, per il Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, che, concluso il mandato e guardando ormai all’Egitto (gli è stato affidato il Consolato del Cairo), ha inteso salutare di persona enti e istituzioni con i quali ha collaborato. Tre momenti di commiato, si diceva, o, se preferite, tre momenti d’incontro, con la Città di Dignano e le Comunità degli Italiani di Dignano e di Gallesano.
“Vorrei esprimerle il mio riconoscimento per quanto ha fatto per la CNI del territorio, per le CI di Dignano e Gallesano e per la Città. Del resto, lei qui è di casa, in quanto nostro cittadino onorario. Mi preme sottolineare che il rapporto con il Consolato è stato bellissimo, come del resto lo è stato anche in precedenza, ma questo è stato per certi aspetti un po’ speciale, che ha approfondito un rapporto d’amicizia“: così il sindaco di Dignano, Klaudio Vitasović, nel rivolgersi a Palminteri. Vitasović ha ricordato anche i momenti nei quali il Console generale ha gettato ponti di amicizia e collaborazione con altre realtà, vedi l’incontro tra Dignano e Alberobello (dal quale è nato un progetto comune per il recupero delle casite), oppure la presenza di produttori italiani alla Rassegna dell’olio d’oliva novello per la Settimana della cucina italiana nel mondo. “È stato un vero amico di Dignano. E auguri per il nuovo incarico: sono certo che porterà il suo entusiasmo anche al Cairo. Un po’ mi dispiace che se ne vada: collaboreremo bene anche con il suo successore, ma lei ci mancherà molto”.
“Sono io che devo ringraziare – ha risposto Palminteri –. Ho avuto con l’Istria un rapporto speciale, con quest’area un po’ più speciale ancora. Il Consolato non ha molte forze, quindi nella nostra attività ci affidiamo alle Città, ai Comuni, alle CI: qui è stato possibile attuare tante iniziative culturali e commerciali perché c’era una risposta aperta. Devo ringraziare anche a livello personale, in quanto mi sono sentito accolto come se fossi a casa. Dispiace anche a me andarmene, perché qui ho trascorso un momento davvero bello della mia vita”. Una stretta di mano, calorosa e amichevole, tra il sindaco e il Console generale e in omaggio una casita in pietra e – poteva essere diversamente? – olio (“A Dignano ho trovato un olio migliore di quello pugliese”,
parola di Console generale).

Livio Belci e Paolo Palminteri

Tappa a Palazo Bradamante
Tappa, quindi, a Palazzo Bradamante, per salutare il sodalizio. Grazie per il supporto e l’amicizia anche da parte del presidente della CI, Livio Belci, che ha auspicato altri incontri. “Dobbiamo tenere alta la guardia, continuare a lottare per i nostri diritti; non a Dignano, con la Città abbiamo un ottimo rapporto, altri credono che siamo giunti qui per caso, e lei ci è sempre stato vicino”.
“Sì, è vero – ha risposto Palminteri – bisogna sempre tenere alta l’attenzione. Il clima generale in Europa non è felice, anche se qui fortunatamente è diverso. Sono certo che finché ci saranno CI come Dignano e Gallesano, la CNI avrà vita lunga. La chiave è restare uniti, per una CI che è retaggio culturale. Quando entrano frazioni e spaccature, si diventa deboli”.
Al Console generale, per ricordare la CI di Dignano, è andata la foto di Palazzo Bradamante e la dedica significativa: “Al Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, in segno di profonda riconoscenza per l’incomparabile sostegno, la spiccata comprensione e la particolare sensibilità dimostrata nei confronti della Comunità degli Italiani di Dignano, con grande stima…” E un po’ di prodotti autoctoni, per mantenere meglio il ricordo.

Il Console con Diriana Delcaro Hrelja

L’incontro a Gallesano
Il punto sulla visita al territorio è stato messo a Gallesano. A fare gli onori di casa, Diriana Delcaro Hrelja, presidente del sodalizio, nonché vicesindaco. Che ha accolto l’ospite con il profumo delle fritole preparate da due provette attiviste. “Sono emozionata. La consideriamo un amico, che ci è stato vicino nella nostra attività e nelle piccole battaglie. Spero di rivederci: torni a trovarci”, così Diriana Delcaro Hrelja.
“La carica passa, l’amicizia resta”, questa la calda, sincera risposta del Console generale Paolo Palminteri, che ancora una volta ha inteso sottolineare quanto il suo lavoro sia stato facilitato dalla bella collaborazione. Ha ricordato il bel tessuto di istituzioni – dall’editoria, alle scuole e oltre – che hanno concesso appunto di operare al meglio. “Grazie per quello che fate, alcune Comunità degli Italiani operano come un Istituto italiano di cultura all’estero, e per chi rappresenta l’Italia questo è un motivo di onore”. In omaggio Gallesano (in cornice, naturalmente) e prodotti autoctoni. Presenti a tutti gli incontri, Corrado Ghiraldo (presidente del Consiglio cittadino e direttore della locale scuola elementare), Moris Ivančić (Città di Dignano), Cristina Demarin e Fabiana Lajić (Comunità degli Italiani di Dignano) e Pietro Demori (sodalizio di Gallesano).

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