
“Com’è che si costruisce un vulcano?”, ha chiesto la console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri, al piccolo Thomas, che frequenta l’asilo italiano di Cittanova. “Prima si costruisce l’involucro e poi si crea l’esplosione”, ha risposto il bambino, felicissimo di trovare finalmente un interlocutore con cui poter condividere la sua grande passione per i vulcani.
La visita istituzionale della console generale a Cittanova – presenti anche la viceconsole onorario d’Italia a Buie, Giuseppina Rajko e il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul – ha visto tanti passaggi, fra i quali un incontro con sindaco e vicesindaco, con i vertici della Comunità degli Italiani, nonché le visite a tutta una serie di aziende che hanno sede nella zona industriale della cittadina istriana. La parte più interessante, ci scuseranno gli altri soggetti coinvolti, è stata la visita alla scuola elementare e all’asilo.

Durante ogni incontro tutti hanno voluto rendere omaggio in qualche modo alla visita della console generale. All’asilo era previsto che le venisse regalato un libro, ma Thomas ha pensato che ci volesse qualcosa di più interessante e così ha voluto darle una bottiglietta di plastica contenente i resti dell’eruzione vulcanica. È così che ha ottenuta la curiosità di Iva Palmieri. “Come hai fatto ad avere i resti di un’eruzione?”, ha chiesto. “Li ho raccolti dal mio vulcano”, è stata la risposta. “Il tuo vulcano?”, ha chiesto la console generale in un crescendo di curiosità e meraviglia. Emozioni naturali per un diplomatico italiano che si ritrova catapultato in un mondo che anche se sapevi esistesse riesce comunque a sorprenderti.

Una marea di villeggianti
È sorprendente infatti scoprire come una cittadina che ha più o meno 5.000 abitanti riesca a fare 1.200.000 pernottamenti nel corso dell’anno. “In realtà è una cosa abbastanza normale per le città della costa istriana”, le ha assicurato il sindaco Anteo Milos. “Noi siamo sempre stati una meta turistica di un certo successo. Anche 35 anni fa, ai tempi della Jugoslavia, avevamo fra gli 800 e i 900mila pernottamenti all’anno. E da allora siamo cresciuti costantemente”, ha affermato.

Mercato immobiliare
La console generale è rimasta piacevolmente sorpresa dalla bellezza della cittadina ed è arrivata ad informarsi anche sui prezzi delle case, che risultano andare da un minimo di 3.000 euro al metro quadrato ai 5.000 euro che sono una cifra più abituale, anche se si possono trovare pure dei villini in riva al mare che hanno un costo di 15.000 euro al metro quadrato. “Si tratta di una cifra davvero elevata, ma nessun altro offre le stesse cose”, ha affermato il sindaco. “Ma ci sono ancora case in vendita, chi sono gli acquirenti?”, ha chiesto Iva Palmieri. Come spiegato da Glauco Bevilacqua, presidente della Giunta esecutiva della Comunità degli Italiani di Cittanova, si tratta prevalentemente di cittadini sloveni e in alcuni casi austriaci. “Siamo molto vicini alla Slovenia, la capitale Lubiana dista meno di un’ora e mezza di macchina: per questo molti scelgono di farsi qui una seconda casa, da usare nei weekend. Inoltre ci sono anche sempre più pensionati sloveni che decidono di passare qui quasi tutto l’inverno, perché comunque il clima è molto più mite e piacevole rispetto all’entroterra sloveno”, ha spiegato Bevilacqua.

In attesa del nuovo edificio
Parlando di edilizia non si è potuto non menzionare uno dei progetti più importanti per tutta la CNI, ossia la costruzione della nuova scuola elementare italiana di Cittanova, in corso d’opera secondo il progetto dell’architetto fiumano Marko Franković. “Per noi è estremamente importante avere un nuovo istituto scolastico. Abbiamo tante richieste d’iscrizione per l’asilo, ma per la scuola meno e siamo convinti che una nuova struttura ci aiuterà notevolmente in questo ambito”, ha affermato Cristina Fattori, presidente della CI.
Una scuola di qualità è importante anche nell’ottica di un sempre maggior numero di imprenditori italiani che arrivano a Cittanova per fare degli investimenti e che spesso portano con sé tutta la loro famiglia. “Certo che se oltre al clima e all’opportunità di lavorare c’è anche una buona scuola moderna viene davvero voglia di trasferirsi qui”, ha commentato la console generale.

Numerose imprese italiane
Una parte importante della giornata è stata caratterizzata poi dalla visita alla zona industriale di Cittanova, dove hanno sede molte aziende importanti. La più famosa di queste è la Luxottica, che dalla sua sede istriana si occupa della produzione e della distribuzione dei prodotti in 19 Stati che vanno dalla Croazia fino al Kazakistan, escludendo soltanto il Turkmenistan “un mercato dove è difficilissimo entrare, ma ci stiamo provando”.
Un’altra ditta che collabora direttamente con Luxottica è la FA IS A, ossia la Fabbrica Istriana Astucci, che ormai da trent’anni lavora sul territorio e che fa parte del più grande gruppo Gatto, fondato nel 1937. Il titolare dell’azienda, Roberto Fattori, è proprietario anche di gran parte dei capannoni della zona industriale, nonché contitolare di varie altre aziende che operano in zona.
Fra queste c’è ad esempio la Dese elettronica, che produce circuiti elettronici da inserire in altri prodotti e in alcuni casi si occupa anche della produzione di prodotti finali. La Dese elettronica è stata una delle poche fabbriche che hanno continuato a lavorare costantemente anche durante il periodo del Covid, in quanto produce tutta una serie di attrezzature necessarie per il funzionamento degli ospedali.

Un’altra azienda importante che la console generale ha avuto modo di vedere nella zona industriale di Cittanova è stata la Aerogrup, nata dodici anni fa ad Asti, in Piemonte, e trasferitasi poi qui per vari motivi, fra i quali come ci hanno spiegato i titolari, spiccano un regime fiscale migliore per la produzione delle sigarette elettroniche e “il mare”. Per finire, ultima tappa del percorso è stata la Istra textum, azienda tessile che si occupa prevalentemente di prodotti derivati della plastica che possono venir usati per formare la parte in tessuto di una sedia da spiaggia, ma che fa anche tanti altri prodotti affini. “È una bella realtà che mi ha lasciato particolarmente impressionata”, ha commentato infine Iva Palmieri.
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