Il Presidente della Repubblica Zoran Milanović ha incontrato oggi il sindaco di Cherso (Cres) e gli imprenditori locali che lo hanno avvertito sulla diffusione incontrollata di fauna selvatica non autoctona sull’isola quarnerina, soprattutto di cinghiali, che stanno seriamente minacciando l’allevamento autoctono dell’isola, problema per il quale non si riesce a trovare una soluzione.
Il sindaco Marin Gregorović e i rappresentanti delle imprese locali hanno avvertito il Capo dello Staro che a causa del gran numero di fauna selvatica non autoctona, i cui spostamenti sull’isola non vengono controllati da nessuno, l’allevamento autoctono dell’isola, soprattutto quello di ovini, ma anche la biodiversità dell’isola, sono seriamente minacciati, come riferito in una nota dell’Ufficio del Presidente. Si tratta di un problema che gli abitanti e gli imprenditori dell’isola di Cherso affrontano da ormai 30 anni.
Gregorović ha spiegato che molte delle pecore dell’isola e gli agricoltori sono minacciati e che ci sono sempre meno pecore a Cherso. Oggi sull’isola ci sono solo circa 12.000 esemplari di pecora, una razza autoctona croata, mentre solo 20 anni fa ce n’erano oltre 20.000, si legge nella nota.
Il sindaco Gregorović sottolinea che le autorità locali dell’isola non hanno alcuna giurisdizione legale per risolvere questo problema, poiché il controllo e la cattura della fauna selvatica sono di competenza dei servizi del Ministero dell’Agricoltura e della Silvicoltura, dai quali chiedono invano aiuto da tempo.
La fauna selvatica non autoctona è stata importata sull’isola più di 30 anni fa per lo sviluppo della caccia, ma si è diffusa in tutta l’isola e si è trasformata in una minaccia non solo per la razza autoctona di pecore, ma anche per la coltivazione degli ulivi.
“Vogliamo preservare l’autenticità dell’isola e il suo allevamento, ma non possiamo risolvere il problema solo con la cattura occasionale della fauna selvatica come fatto finora”, ha lamentato il direttore della cooperativa agricola, che si aspetta un aiuto concreto dalle istituzioni statali”, conclude la nota del presidente Milanović.
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