
La Città e la Comunità degli Italiani hanno ospitato un evento diverso dal solito. Si sono, infatti, riuniti sul capoluogo isolano numerosi ricercatori per discutere del proprio lavoro e delle implicazioni che ha per il futuro.
Precisamente si è trattato del terzo incontro del Management Committee e del Convegno del Gruppo di Lavoro 1 (WG1) del Progetto COST ACTION CA23111 “SNOOPY – Searching for Nanostructured or pOre fOrming Peptides for therapY”. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, si concentra sui peptidi e sulle nanostrutture peptidiche per applicazioni in ambito biomedico. La conferenza, pensata per favorire il dialogo interdisciplinare fra bioinformatica, modellazione molecolare e intelligenza artificiale, è stata un’occasione per condividere risultati all’avanguardia nella progettazione di peptidi bioattivi e materiali peptidici, ma anche un’opportunità per aumentare la visibilità internazionale del Quarnero come polo di ricerca avanzata nel panorama europeo della ricerca e dell’innovazione.

L’incontro, al quale hanno partecipato una cinquantina di ricercatori di atenei e centri di ricerca provenienti da quindici Paesi, si è concluso oggi, mentre domenica si è tenuta a Palazzo Moise una tavola rotonda aperta al pubblico sul tema “Come l’intelligenza artificiale sta cambiando la nostra quotidianità”. I relatori di questa tavola rotonda si sono rivolti al pubblico in prevalenza in croato, ma l’intero gruppo di scienziati che fa parte del progetto comprende un numero di esperti italiani. L’evento è stato organizzato dalla Facoltà di ingegneria dell’Università di Fiume, sotto la guida dei ricervatori dell’Università fiumana Daniela Kalafatović e Goran Mauša. A contribuire alla realizzazione dell’incontro è stato il COMITES di Fiume.
Il presidente della Comunità degli Italiani di Cherso, Daniele Surdić ha accolto con favore la proposta di ospitare un convegno di questo genere ritenendo di “essere interessati e sempre disponibili a qualsiasi tipo di evento, soprattutto a quelli che coinvolgono la lingua italiana, dato che i relatori provengono dall’Italia”.
Un lavoro multidisciplinare
Ma cosa sono i peptidi? Il nostro corpo è costruito con dei piccoli “mattoncini” chiamati amminoacidi. Quando questi mattoncini si uniscono in una catena, formano i peptidi. Un peptide è quindi una piccola catena di amminoacidi, come una collana fatta di pochi grani. I peptidi sono come dei messaggeri: portano informazioni alle cellule del nostro corpo e dicono loro cosa fare. Per esempio, possono dire alla pelle di produrre più collagene (che la rende più elastica) o di ripararsi quando si rovina.
Studiare queste proprietà del corpo richiede un approccio multidisciplinare, ovvero la presenza di diversi tipi di competenze dove non basta essere esperti nel solo campo della biologia e della chimica. “È un progetto collaborativo dove praticamente collabora gente con diversi background. Oggi i progetti sono molto interdisciplinari e dunque è importante avere esperti di campi diversi, così si possono fare progetti molto più importanti, con potenziale anche applicativo. Per esempio, se uno sviluppa degli algoritmi per l’intelligenza artificiale, serve avere dei chimici e biologi che possono adeguarli proprio per questo tipo di utilizzo. Noi studiamo i peptidi per l’uso terapeutico e quindi bisogna identificare i target e qui scende in campo il biologo. Bisogna identificare le molecole e quindi deve esserci un chimico. Noi così collaboriamo anche se proveniamo da discipline diverse”, ha spiegato Daniela Kalafatović, tra l’altro socia della Comunità degli Italiani di Abbazia.
Il panorama italiano è stato rappresentato dalla prof.ssa Marta De Zotti dell’Università degli Studi di Padova, dalla prof.ssa Silvia Marchesan dell’Università degli studi di Trieste e dal prof. Attilio Vargiu dell’Università degli studi Cagliari.

L’IA per il popolo
La tavola rotonda ha voluto avvicinare il mondo delle scoperte scientifiche anche a un pubblico di non addetti al settore. L’intelligenza artificiale ha portato negli ultimi anni enormi vantaggi anche per la persona media: potersi informare in modo rapidissimo e completo su qualsiasi tema, scrivere testi, costruire programmi informatici, fare presentazioni e brochures e tant’altro. Allo stesso modo, l’IA aiuta immensamente nell’accelerazione degli esperimenti scientifici, nel calcolo di statistiche complesse, nella ricerca di pattern, e così via. “L’idea era di invitare persone che vengono fuori dal mondo scientifico, in modo che possano sentire un po’ cos’è che stiamo ricercando”, ha detto ancora Kalafatović.
A rivolgersi agli astanti sono stati ancora il preside della Facoltà di ingegneria dell’Università di Fiume, Lado Kranjčević, Sanda Martinčić Ipšić dell’Università di Fiume, Petar Rajković dell’Università di Niš, Nermina Malanović dell’Università di Graz. Moderatirce dell’evento Ena Dražić dell’Università di Fiume.

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