Caso Salpietro. Horvatinčić: per motivi di salute niente carcere

I legali dell’imprenditore puntano a dimostrare che il loro assistito può essere curato a dovere soltanto sottoponendosi a un intervento all’estero

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Caso Salpietro. Horvatinčić: per motivi di salute niente carcere

Tomislav Horvatinčić, l’imprenditore croato di 74 anni, condannato l’anno scorso a quattro anni e dieci mesi di carcere per omicidio colposo, non ha ancora iniziato a scontare la pena. Il cattivo stato di salute è la ragione principale della mancata carcerazione di Horvatinčić.
Infatti, gli avvocati dell’imprenditore zagabrese avevano richiesto ben due volte, a marzo e a settembre, il rinvio dell’esecuzione della pena indicando come motivo primario una patologia che, secondo Horvatinčić e il suo team, può essere curata solamente con un’operazione in Germania, certamente non all’Ospedale zagabrese per persone private della libertà (BOLS). La squadra legale dell’imprenditore croato ha finalmente ottenuto, da parte del BOLS, la conferma dell’effettiva impossibilità, da parte dell’ospedale, di eseguire l’intervento e di offrire tutto il necessario per la terapia post-operatoria.

Un’ulteriore perizia

Per questo motivo è stata richiesta un’ulteriore perizia giudiziaria per verificare se esista, in Croazia, una clinica capace di eseguire l’intervento in questione. Non appena saranno noti i risultati dell’inchiesta, verrà stabilito se e quando Horvatinčić inizierà a scontare la pena.
Nel caso dovesse risultare dall’indagine che esistono le condizioni per curare l’imprenditore sul territorio croato, l’esecuzione della pena dovrebbe avere inizio al termine del ricovero ospedaliero. Si tratta di un esito che, evidentemente, il team di avvocati di Horvatinčić ha cercato e sta tuttora cercando di evitare. L’imprenditore zagabrese, in aggiunta, aveva ricevuto in precedenza ben due inviti (entrambi ignorati), da parte del carcere, a presentarsi per iniziare a scontare la pena.

Scontro fatale in mare aperto

Horvatinčić, ricordiamo, è stato condannato a dicembre dell’anno scorso dopo essere stato riconosciuto colpevole della morte dei coniugi padovani Francesco Salpietro e Marinelda Patella. L’incidente, avvenuto nell’agosto del 2011, era stato causato dallo scontro del motoscafo dell’imprenditore croato con la barca a vela della coppia italiana. L’imbarcazione di Horvatinčić, con pilota automatico inserito, viaggiava a una velocità di 26,4 nodi, mentre quella dei coniugi a meno di 5.

Tre processi

La condanna a quattro anni e dieci mesi è giunta al termine del terzo processo in relazione all’incidente: durante il primo, concluso a novembre del 2015, il Tribunale aveva giudicato Horvatinčić responsabile di omicidio colposo stabilendo una pena di 10 mesi di libertà vigilata; al secondo procedimento, Horvatinčić era stato assolto dopo che il Tribunale aveva giudicato valida la teoria della difesa secondo cui l’accusato sarebbe stato colpito da sincope pochi momenti prima dell’incidente (tesi respinta al primo processo); infine, il terzo processo, ordinato dopo che la giustificazione della sincope era stata ritenuta contraddittoria, ha stabilito la pena definitiva di 4 anni e 10 mesi di carcere.

Gli incidenti precedenti

Il caso in questione non è il primo episodio della vita di Horvatinčić in cui vi sono stati incidenti. L’imprenditore zagabrese, infatti, era stato precedentemente coinvolto in almeno tre sinistri stradali: nel 1980, quando investì una donna che stava attraversando la strada e che perse la vita nel frangente; nel 1989, quando un’altra donna rimase vittima di un incidente; e nel 2009, quando si scontrò con la macchina con a bordo una famiglia con due bambini piccoli. Se per il primo incidente Horvatinčić aveva dovuto scontare una pena di soli sei mesi (peraltro, senza sospensione della patente), per gli altri due sinistri l’imprenditore zagabrese non ha subito alcuna conseguenza legale.

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