
“Non capisco come una truffa del genere sia potuta sfuggire ai controlli interni dell’Ina”. Così il premier Andrej Plenković ha commentato per la prima volta lo scandalo che ha coinvolto la compagnia petrolifera nell’ambito del quale cinque persone sono finite in manette dopo aver causato all’zienda, il cui pacchetto di maggioranza è nelle mani dell’ungherese Mol, un danno da oltre un miliardo di kune (132 milioni di euro). “Come ha detto in mattinata il ministro Filipović, è stata richiesta una revisione interna ed esterna che avrà come scopo capire come sia potuto succedere un simile malaffare e che nessuno abbia reagito per oltre due anni“, ha aggiunto il premier da Bled, in Slovenia, dove ha incontrato l’omologo sloveno Robert Golob.
Plenković ha sottolineato l’importanza del “funzionamento dei sistemi di controllo, poiché le banche hanno subito avvisato l’Ufficio per la lotta contro il riciclaggio di denaro sui strani movimenti”. Infine, il primo ministro ha dichiarato di non conoscere il dirigente dell’Ina arrestato Damir Škugor, ma che sicuramente “sarà espulso dall’Hdz”.
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