Nel suo messaggio augurale in occasione del Natale il cardinale e arcivescovo di Zagabria, Josip Bozanić, ha constatato che quest’anno le festività saranno insolite. “Nell’intrecciarsi del solito e dell’insolito, condizioni in cui quest’anno festeggeremo il Natale, tra difficoltà e impossibilità per molti, desidero accostarmi a voi e pensare a tutta la grazia e alle nuove possibilità che si aprono davanti a noi. Infatti, con le più grandi difficoltà arrivano i maggiori doni”, ha scritto il cardinale, il quale ha constatato che la pandemia, indipendentemente dalla fede o dall’appartenenza a una determinata comunità religiosa, ha indirizzato tutti i cittadini verso questioni inerenti al fondamento della vita. I tentativi di ridurre la diffusione dell’epidemia portano con sé limitazioni, soprattutto di carattere materiale, ma che lasciano tracce sulla nostra vita spirituale, visibili soprattutto nelle festività.
Spazi poco accessibili
Bozanić ha voluto ricordare che quest’anno, soprattutto all’inizio della pandemia, molte porte sono state chiuse: degli asili d’infanzia e delle scuole, dei teatri, musei e biblioteche, dei ristoranti, negozi e palestre. Addirittura gli spazi negli appartamenti, sia propri, sia di amici e parenti, come pure quelli delle chiese, sono diventati poco accessibili. Per il cardinale “l’unione dei fedeli però non si è disgregata, è un vero conforto sapere che nella preghiera comune non siamo soli. A causa delle limitazioni esterne si desiste da ciò che si era pianificato. La visione diventa più corta e il futuro sempre più nebuloso. Sembra che si stia allargando lo spirito dell’impotenza, dell’insicurezza, della depressione. “Ma non sono forti le persone che usano la violenza, forti sono i deboli e gli oppressi, perché la violenza è mancanza d’amore e speranza, mentre il Natale ne è intriso, perché offre incontro, comprensione e conforto, ma soprattutto amore”, ha rilevato il cardinale Josip Bozanić.