
Dovrebbe trovare soluzione nel giro di poche settimane la vertenza sulle tabelle con gli odonimi storici capodistriani. È quanto emerso oggi, mercoledì 18 settembre in Municipio dopo il colloquio tra il ministro della Cultura, Asta Vrečko e il sindaco, Aleš Bržan. Quest’ultimo ha rilevato che sono state individuate soluzioni adeguate per far ritornare le contestate tabelle nelle piazze e nelle vie del centro storico, come indicato a livello locale, con i nomi che comparivano agli inizi del 1900, ma con una grafica e un testo di accompagnamento diversi. Un compromesso che possa soddisfare le norme di legge e le richieste dell’Ispettorato per la lingua slovena che opera presso il Dicastero della Cultura. I dettagli non sono stati spiegati, ma molto presto una bozza delle nuove insegne dovrebbe essere sottoposta all’esame degli esperti prima di collocarle al posto di quelle attualmente capovolte dal Comune per sfuggire a eventuali sanzioni pecuniarie e per protestare contro la scarsa sensibilità per le tradizioni e la storia cittadine. La Vrečko da parte sua ha auspicato una riforma delle norme giuridiche che regolano il settore e che impediscano in futuro l’emergere di simili problemi. A fungere da base, è sembrato di capire, potrebbe essere la proposta di legge depositata di recente da alcuni deputati regionali del Movimento Libertà che, in sintesi, escluderebbero gli odonimi antichi dall’obbligo di traduzioni, come invece desideravano coloro che vedono nelle tabelle capodistriane una violazione delle norme sul bilinguismo visivo. Nel contesto il ministro ha ribadito che le valutazioni in merito spetteranno al rispettivo Ispettorato in completa autonomia. Soddisfatto delle proposte emerse ieri a Capodistria il vicesindaco italiano, Mario Steffè, che ha presenziato agli incontri in Comune. “La mia valutazione è assolutamente positiva. La problematica è stata affrontata nel suo complesso, nel senso che sono state previste delle soluzioni che dovrebbero essere adottate per far sì che l’esposizione degli odonimi storici sia resa nuovamente possibile. Nel contesto dovrebbe essere conservata la natura stessa del progetto, che è quello della promozione dei nomi storici nella loro forma originale. Bisognerà farlo però nel rispetto di soluzioni che possono essere consone a quelle che sono le disposizioni di legge, soprattutto in caso di eventuali nuove denunce, avere delle effettive soluzioni valide, nel rispetto del sistema giuridico”, ha rilevato Steffè. La presenza del ministro a Capodistria è stata sfruttata dai rappresentanti della municipalità per affrontare anche altri temi culturali. Su tutti la tutela dell’immenso patrimonio artistico e architettonico della città e dei suoi immediati dintorni. I 99 monumenti di carattere locale esistenti hanno bisogno anche del sostegno dello Stato sloveno per essere preservati e perché continuino a parlare in modo adeguato del ricco passato di Capodistria.
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