Capodistria. Giusterna off limits per i bagnanti

Evidenziate in mare contaminazioni di origine fecale

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Capodistria. Giusterna off limits per i bagnanti

Fine settimana con divieto di balneazione nella zona di Giusterna, alle porte di Capodistria. Venerdì pomeriggio il provvedimento è stato consigliato dall’Agenzia per l’ambiente, che ha verificato la qualità delle acque nei pressi della spiaggia e del vicino mandracchio, noto ai locali come Moleto. Dalle analisi sono state evidenziate contaminazioni di origine fecale. A scaricare i liquami in mare è stato il torrente che sfocia proprio a ridosso della vasca riservata ai bambini per un guasto al collettore, causato da alcuni indumenti gettati nelle fognature. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata una giovane mamma dopo una giornata passata al mare con i bambini. L’odore nauseabondo dei costumi e degli asciugamani l’ha spinta a rivolgersi all’Ispettorato per l’ambiente che ha dato l’allarme e fatto scattare i controlli. Nel frattempo a Giusterna è stata esposta la bandiera rossa e cartelli che vietavano la balneazione. La maggioranza dei bagnanti sino a domenica pomeriggio ha rispettato l’imposizione all’interno dello stabilimento, accontentandosi di usare gratuitamente la piscina. Subito fuori la recinzione, però, sono stati in molti a scendere in acqua. A giudicare dalle macchine nel vicino parcheggio provenivano anche dall’interno della Slovenia. Incauti bagnanti sono stati segnalati a Moleto. Viste le notizie delle ultime ore hanno sfidato la buona sorte, poiché sono giunte segnalazioni di persone, soprattutto bambini, con problemi intestinali, accompagnati da diarrea e vomito, teoricamente riconducibili all’inquinamento. Per confermarlo l’Istituto nazionale per la salute pubblica ha invitato i cittadini colpiti dai disturbi a recarsi nei suoi laboratori di Capodistria. Sempre domenica per alcune ore è rimasto senza spiaggia anche chi frequenta San Simone, presso Isola. La Polizia e la Protezione civile hanno chiuso lo stabilimento in seguito al ritrovamento di un ordigno in mare. A segnalarlo un bagnante. Gli artificieri che l’hanno preso in consegna hanno constatato trattarsi di una bomba a mano di produzione italiana, risalente alla II Guerra mondiale. È stata fatta brillare in una delle cave vicine.

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