La Croazia va all’Europeo superando a Fiume la Slovacchia (3-1) e costruendo il successo nella ripresa, specie quando gli ospiti sono rimasti in 10.
Tanto tuonò che non piovve. Nessun nubifragio di proporzioni epiche nel primo tempo; campo perfetto a Rujevica, per Croazia-Slovacchia decisiva per le Euroqualificazioni di calcio (gruppo E).
Jeans e maglietta della nazionale, la Presidente della Repubblica Kolinda Grabar Kitarovica, segue il match con passione assieme a Ćiro Blažević, lo squalificato Vida, e al marito Jakov. Presente anche il premier Andrej Plenković. Per la Grabar Kitarović nessun coro di disappunto anche perchè gli 8mila a Rujevica non sono tutti tifosi del Rijeka. Nessuna reazione negativa da parte dei sostenitori fiumani a quanto dichiarato dal Capo dello Stato poche settimane fa. Aveva detto che il Rijeka negli anni Ottanta “è stata una squadra di riserva di Partizan e Stella Rossa”, le due compagini di Belgrado. Una frase che mandò su tutte le furie i tifosi quarnerini, ma anche i cittadini tra i quali pure il sindaco Obersnel che apostrofò pesantemente il Presidente.
Stasera su Facebook il Capo dello Stato con enfasi da campagna elettorale ha scritto:”Buona fortuna Vatreni, giocate per noi per la Croazia, per Vukovar”.
Ma veniamo alla partita
L’incontro si trascina blandanente a ritmo lento:la Slovacchia è attendista, la Croazia ha più possesso palla, ma solo in due casi si rende pericolosa. La doccia fredda arriva al 32′ quando Boženik sfugge all’attenzione dei due centrali e infila su cross dalla sinistra.0-1
A inizio ripresa comincia a piovere intensamente. La squadra a scacchi stenta a trovare sbocchi in avanti, vuoi per la concentrazione di uomini in maglia blu votati alla difesa, vuoi per lo scarso movimento della squadra di casa.
Ci vuole Vlašić come a Trnava per sbloccare l’incontro, palla rubata discesa e rasoterra preciso che accarezza il palo, pallone nel sacco, 55′: 1-1. Passa poco e al 60′ sull’ennesimo corner, cross telecomandato, stile drone, per la testa di Petković che ribalta la partita: 2-1. Al 65′ stupidaggine dello slovacco Mak a centrocampo, trattiene Brekalo, secondo giallo, e Slovacchia in dieci. Con un uomo in più il tris è questione di tempo: arriva al 74′, una rete splendida, discesa di Barišić, assist al bacio e Perišić al volo mette in cassaforte i tre punti che valgono l’Europeo: 3-1. Ora martedì amichevole a Pola con la Georgia.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.