
Nuovi guai per la compagnia armatoriale Jadrolinija dopo la tragedia di Lussinpiccolo (Mali Lošinj), in cui tre marittimi sono stati schiacciati e uccisi da una rampa del traghetto “Lastovo” l’11 agosto.
Secondo una sentenza non definitiva del Tribunale Municipale di Spalato, Jadrolinija, la compagnia di navigazione croata, dovrà risarcire un passeggero di Castel San Giorgio (Kaštel Sućurac), vicino a Spalato, con una somma di 3140 euro per le gravi lesioni subite su uno dei loro traghetti, lo “Zadar”. L’incidente è avvenuto nell’aprile del 2019 durante una traversata tra Spalato e l’isola di Lesina (Hvar). L’importo dovrà essere confermato da un tribunale superiore, riporta il canale all news N1.
Il passeggero, seguendo le istruzioni dell’equipaggio, aveva parcheggiato il proprio veicolo su una piattaforma all’interno del traghetto. Tuttavia, una volta sceso dall’auto, è caduto da un’altezza di circa due metri. Nella sua denuncia, l’uomo ha dichiarato che la piattaforma era priva di una corda di sicurezza, il che ha causato la caduta e le lesioni da cui soffre ancora oggi. Una perizia medica ha confermato che ha riportato una lieve lesione alla testa, una frattura alla scapola sinistra e un trauma toracico.
Durante il processo, è emerso che il passeggero aveva seguito le istruzioni dell’equipaggio, parcheggiando il veicolo sulla rampa anteriore inclinata del traghetto. Non è stato contestato che sia effettivamente caduto, ma i rappresentanti di Jadrolinija hanno sostenuto che l’incidente sia avvenuto a causa della sua disattenzione. La moglie del passeggero, testimone in tribunale, ha dichiarato di non aver visto la caduta perché si era allontanata dal traghetto. Tuttavia, al suo ritorno dopo l’incidente, ha notato che nella zona del garage i veicoli venivano imbarcati tramite una rampa priva di protezioni.
Il comandante del traghetto “Zadar”, che al momento dell’incidente si trovava al proprio posto di comando, ha dichiarato di non essere stato a conoscenza della caduta fino a quando non ha ricevuto un rapporto redatto dal primo ufficiale di coperta. Ha confermato che la rampa di carico viene abbassata in presenza di un numero elevato di veicoli, sia per farli salire al piano superiore del garage sia come parte dello spazio di parcheggio. Il comandante ha sottolineato che la barriera di sicurezza deve sempre essere installata sulla rampa in entrambe le situazioni. Il comandante ha espresso il suo rigore sull’importanza di avere sempre la protezione installata, ipotizzando che, in questo caso, l’ufficiale di coperta abbia valutato che fosse sufficiente la presenza dell’equipaggio lungo la rampa per garantire la sicurezza, dato il numero ridotto di veicoli.
L’ufficiale di coperta ha confermato di aver supervisionato il carico dei veicoli e l’ingresso dei passeggeri, affermando che la barriera di protezione, costituita da una corda, era effettivamente in posizione sulla rampa.
Il tribunale ha concluso che non è stato possibile determinare se la barriera fosse effettivamente presente sulla rampa al momento dell’incidente. Tuttavia, è stato accertato che Jadrolinija è responsabile, poiché né la presenza dell’equipaggio né una barriera fatta di corda sono considerati sufficienti per garantire la sicurezza.
La sentenza evidenzia che ci sono stati diversi difetti di sicurezza da parte di Jadrolinija. Prima dell’incidente, c’era molta confusione durante l’imbarco, e la rampa veniva utilizzata sia per il passaggio dei veicoli al piano superiore sia come spazio di parcheggio. Il passeggero coinvolto, essendo uno degli ultimi a parcheggiare, ha dovuto lasciare la propria auto in una posizione scomoda e pericolosa, dove il margine di manovra era limitato. Il tribunale ha inoltre sottolineato che la barriera di protezione, realizzata con corda, non è sufficientemente stabile o alta per garantire la sicurezza, rappresentando piuttosto un pericolo.
Jadrolinija può presentare ricorso contro questa sentenza.
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