Branko Bačić: «La fuga di notizie è una piaga da debellare»

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Branko Bačić: «La fuga di notizie è una piaga da debellare»

Il capogruppo dell’HDZ al Sabor, Branko Bačić, ha escluso, ieri, in seguito alla seduta congiunta della Presidenza e del Consiglio nazionale del partito ha smentito le notizie relative a un megarimpasto dell’Esecutivo. Non si è sbilanciato neppure sul nome del successore di Darko Horvat alla guida del Ministero dell’Assetto territoriale, dell’Edilizia e del Patrimoni dello Stato. Si è limitato a dire che la questione sarà trattata a tempo debito, probabilmente già oggi assieme ai partner della coalizione di maggioranza. Stando alle ipotesi più accreditate in pole position per ereditare la poltrona di Horvat alla guida del Dicastero figurerebbero i segretari di Stato in seno al medesimo, Dunja Magaš, Sanji Bošnjak (entrambe nominate in quota HDZ) e Željko Uhliru (HNS). Bačić ha ribadito, inoltre, che al momento il vicepremier Boris Milošević e il ministro del Lavoro, del sistema pensionistico, della Famiglia e delle Politiche sociali, Josip Aladrović – anch’essi coinvolti, stando a fonti giornalistiche, nell’inchiesta culminata con l’incarcerazione di Horvat –, continuano a godere della fiducia del premier. Più correttamente Bačić ha detto che all’HDZ non risulta che nei confronti di Aladrović e Milošević siano in corso delle inchieste e che pertanto la questione non è stata affrontata.

”Il presidente (del partito, Andrej Plenković, nda) ha condiviso con noi le informazioni che dispone sull’accaduto. In realtà non ci ha saputo dire molto più di quello che è trapelato sui mezzi d’informazione”, ha dichiarato Bačić, illustrando i temi trattati durante la riunione di ieri. Ha annunciato che l’HDZ insisterà affinché sia condotta un’inchiesta per appurare chi è la gola profonda che ha generato la fuga di notizie legate all’inchiesta che ha portato all’arresto di Horvat, dati che dovrebbero essere soggetti al segreto d’istruttoria.

”Qualche tempo fa abbiamo appoggiato la Procuratrice capo e la Procura di Stato, innanzitutto per gli sforzi profusi nella sfera della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, di fenomeni nei confronti dei quali ci deve essere tolleranza zero. Questo è un dato di fatto che nessuno può negare, sotto questo punto di vista la Procura gode di carta bianca. Ciò che ci rattrista è che non soltanto ora, ma da anni informazioni che dovrebbero confidenziali vengono fatte trapelare. Stiamo parlando di fughe di notizie che una volta pubblicate dai mezzi d’informazione inducono l’opinione pubblica a credere che le persone indagate siano inevitabilmente colpevoli dei reati per i quali sono sospettati.

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