
Con le prime luci dell’alba di oggi, venerdì 17 gennaio, è iniziato il terzo giorno di ricerche del corpo di una bambina di tre anni che, secondo le ipotesi della polizia, sarebbe stata gettata nel freddo fiume Sava, a Zagabria, dalla madre 34enne. Mercoledì scorso, la donna avrebbe chiamato il numero d’emergenza 112, confessando l’atto drammatico.
Oltre 80 persone, dotate di droni, imbarcazioni e telecamere termiche, sono attualmente impegnate nelle operazioni di ricerca. Data la corrente del fiume, le ricerche si stanno estendendo alla regione di Sisak e della Moslavina, coprendo un tratto di circa 70 chilometri, scrive il sito di Jutarnji list.
Nel frattempo, gli investigatori di Zagabria continuano a ricostruire i dettagli di questa tragica vicenda che ha sconvolto l’opinione pubblica. Oltre a perquisire l’abitazione della donna, la polizia sta esaminando le comunicazioni telefoniche e l’uso del computer dell’indagata. Sono stati ascoltati anche i membri della famiglia, tra cui il marito, la sorella e la madre, nel tentativo di ricostruire con precisione gli eventi e di rispondere alla domanda che tutti si pongono: “Perché?”.
La madre 34enne è stata ufficialmente accusata di omicidio aggravato di minore. Nella tarda serata di ieri, giovedì 16 gennaio, è stata trasferita al centro di custodia preventiva e interrogata presso la Procura della Repubblica. Come previsto in casi di questo genere, è stata richiesta la custodia cautelare per un periodo di 30 giorni.
La dinamica del crimine, avvenuto nei pressi del ponte di Jankomir, a Zagabria, sembra essere chiara: la donna sarebbe arrivata sul posto con la propria auto intorno alle 16.10 di mercoledì 15, circa mezz’ora prima della chiamata al numero d’emergenza. Quando la polizia è intervenuta, ha trovato la donna bagnata, segno che anche lei era entrata nelle acque del Sava. La donna è stata trasportata in ambulanza, sotto scorta, all’ospedale psichiatrico di Vrapče, dove è stata sottoposta a esami e ufficialmente arrestata in serata.
Durante l’inchiesta, la madre sarà sottoposta a una perizia psichiatrica per valutare il grado di imputabilità al momento del gesto.
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