Attualmente 121.376 lavoratori stranieri in Croazia

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Attualmente 121.376 lavoratori stranieri in Croazia
Foto: Hrvoje Jelavic/PIXSELL

Attualmente ci sono 121.376 lavoratori stranieri provenienti da Paesi terzi e diecimila lavoratori provenienti dagli Stati membri dell’Unione europea (UE) sul mercato del lavoro croato. Secondo tutte le previsioni, insieme all’economia nell’immediato futuro crescerà anche il numero dei lavoratori stranieri in Croazia. Grandi cambiamenti demografici stanno avvenendo in Europa, e quella che in passato erano il Nord o il Sud America, oggi è diventata la Croazia per molti lavoratori di tutto il mondo, specie per i più poveri come Nepal. Filippine e via di seguito… Il maggior numero di permessi di soggiorno e di lavoro fino al 31 dicembre 2023 è stato rilasciato a cittadini della Bosnia ed Erzegovina, 38.236. Seguono i cittadini di Serbia (24.028), Nepal (23.493), India (15.627), Macedonia del Nord (13.412), Filippine (10.999), Kosovo (9.922), Bangladesh (8.749), Turchia (5.067) e Albania (4.244).

Parlando degli attuali successi dell’economia croata, il governatore sella Banca nazionale (HNB) Boris Vujčić ha recentemente dichiarato che attualmente vengono creati circa 40.000 posti di lavoro ogni anno, ovvero una media di circa 3.000 al mese, “e questo è qualcosa che tutti lodano”. Gli ultimi dati della HNB mostrano che la Croazia aveva 1,73 milioni di dipendenti a settembre 2024, circa novemila in meno rispetto ad agosto, consueto aspetto del fenomeno “stagionalità”, ma su base annua si registra comunque una crescita elevata, pari al 2,4%.

Permessi di soggiorno

Ogni anno sempre più nuovi posti di lavoro vengono occupati da lavoratori stranieri. Nella prima metà del 2024 il numero medio di assicurati HZMO provenienti da Paesi terzi era di 81.990, ma a giugno ha superato per la prima volta le 100.000 unità. Secondo i dati forniti dall’Ente previdenziale nazionale, alla fine di settembre il numero degli assicurati stranieri registrati ammontava già a 134.342. Di questi, poco più di diecimila provengono da Stati membri dell’UE e 123.931 da Paesi terzi. Pertanto è aumentato anche il loro contributo all’aumento del numero degli assicurati, un importante indicatore dell’occupazione.

A giudicare dal numero dei permessi di soggiorno e di lavoro rilasciati in Croazia, il bisogno di manodopera straniera non diminuisce e quindi la sua quota nella forza lavoro aumenta e la tendenza è a rimanere a questi livelli. Secondo il Ministero degli Interni, nei primi nove mesi in Croazia sono stati approvati 158.837 permessi di soggiorno e di lavoro, di cui 40.400 per la proroga. Due terzi di tutti i permessi, però, riguardano due sole attività: edilizia e turismo/ospitalità. Il numero record di permessi rilasciati lo scorso anno, 172.499, verrà ovviamente superato entro la fine dell’anno, come era già stato annunciato.

Rimesse degli emigrati

Sull’altro fronte, nella prima metà del 2024, lavorando all’estero, i cittadini croati hanno guadagnato complessivamente un miliardo e 597 milioni di euro, e si tratta solo di coloro che sono ancora registrati come residenti croati. Questi sono i dati raccolti dalla Banca nazionale croata nell’ambito del bilancio dei pagamenti e mostrano che i redditi dei dipendenti che lavorano all’estero nella prima metà del 2024 sono aumentati in un anno di oltre il 12%. I cittadini croati hanno guadagnato nel 2023 due miliardi e 991 milioni lavorando all’estero, per cui è chiaro che nel 2024 la cifra ha superato i tre miliardi.

Sono passati due anni dall’annuncio del provvedimento di politica attiva per l’occupazione “Biram Hrvatsku” (Scelgo la Croazia). Si tratta di una misura che doveva incoraggiare i cittadini croati impiegati all’estero a ritornare in Croazia, ma anche a spostarsi all’interno della Croazia verso le Regioni meno sviluppate. Si tratta infatti di un’estensione della misura per il lavoro autonomo, che consente sussidi per i rimpatriati croati per un importo massimo di 27.000 euro. L’Ente di assicurazione sanitaria ha fatto sapere che dall’inizio del provvedimento sono state accolte 394 richieste di rientro, di cui 338 per rientro dall’estero e 56 per mobilità interna.

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