Assemblea UI. Vince la linea del dialogo (foto)

Iniziata a Fiume a fine luglio, si è conclusa con successo a Pola la seduta costitutiva. Come prevedibile, Paolo Demarin è stato riconfermato presidente e Diriana Delcaro Hrelja vice, ottenendo un ampio sostegno

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Assemblea UI. Vince la linea del dialogo (foto)

Il “duo perfetto”: così la consigliera di Visinada, Nada Šainčić Pilato, ha definito la “coppia” che guiderà l’Assemblea dell’Unione Italiana fino al 2026. Il sissanese Paolo Demarin è stato riconfermato presidente del parlamentino dell’UI per i prossimi quattro anni forte dell’appoggio di 55 consiglieri, in pratica gli stessi (anzi due in più) della sua vice, Diriana Delcaro Hrelja, di Gallesano. Un sostegno ampio, condiviso: era quanto avevano auspicato gli stessi candidati prima del voto. L’insediamento, ieri sera, a Pola, con una fumata bianca che doveva essere di buon auspicio.
A distanza di oltre un mese dall’apertura della prima sessione, costitutiva – lo scorso 25 luglio a Fiume – l’Assemblea dell’UI, riunita questa volta nella città dell’Arena, ha ripreso i lavori dal punto in cui si era arenata: la nomina del suo presidente e vicepresidente. Visto anche l’accordo raggiunto dai due candidati qualche settimana fa, che, dopo essersi confrontati a Fiume, hanno deciso di percorrere la strada insieme – richiamandosi al rapporto di stima reciproca, amicizia e professionalità che li lega –, presentandosi congiuntamente lui come presidente e lei come vice, per evitare un’eventuale, ulteriore impasse.
Delcaro Hrelja ha espresso la volontà di operare insieme con Demarin e tutti i consiglieri per i prossimi quattro anni, mentre il presidente dell’Assemblea ha concluso che anche così si realizza la “vera unitarietà”. Rivolgendosi ai consiglieri, Demarin e Delcaro Hrelja sono apparsi in sintonia e armonia, dimostrando che, pur partendo da posizioni diverse, con il dialogo si può arrivare a una sintesi a beneficio di tutta la collettività. Ed è proprio quello che dovrebbe fare l’Assemblea, come ha osservato Gaetano Benčić (Torre).
Uno spirito di comunanza che ha rischiato di infrangersi alla nomina di due degli organismi chiave dell’UI, ossia il Comitato per lo Statuto e il Regolamento e il Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo. Dinanzi a due candidature distinte e nel timore di una spaccatura, i proponenti sono ritornati sui propri passi e l’Assemblea ha trovato una soluzione di compromesso, con un’unica proposta, che in entrambi i casi ha ottenuto disco verde. Con 55 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti, nel Comitato per lo Statuto e il Regolamento sono stati eletti Denis Stefan (Fiume) come presidente, Krsto Babić (Abbazia) come vicepresidente e membri Mauro Jurman (Umago), Fabio Stemberga (Mompaderno) e Robi Štule (Isola “Pasquale Besenghi degli Ughi”). Sarà questo il team che riprenderà in mano il processo di riforma istituzionale e strutturale, che nel precedente mandato si era arenato di fronte a un documento che, nonostante diversi tentativi di farlo approvare, non aveva ottenuto il necessario consenso. Dunque, qualora l’Assemblea decidesse di procedere nella direzione del rinnovamento, come auspicato da diverso tempo e da più parti e come appare ormai evidente che si muoverà (lo ha confermato off the records lo stesso presidente Stefan), il Comitato per lo Statuto e il Regolamento avrà davanti a sé un compito impegnativo, arduo.
A formare il Comitato dei Garanti, d’Appello e di Controllo, appena armonizzata un’unica lista, sono stati invece scelti Claudio Stocovaz (Grisignana), presidente, Gianfranco Stancich (Capodistria), vicepresidente, Antonella Degrassi (Umago), Arijana Brajko Gall (Momiano) e Sandro Vrancich (Fiume), in qualità di membri. A promuoverli, i sì di 55 consiglieri su 60 votanti, mentre i no erano 3, 1 la scheda bianca e 1 anche quella risultata nulla. Applausi e congratulazioni a tutti i nominati.
Mantenimento dell’unitarietà, rafforzamento dell’autonomia e della soggettività, consolidamento del ruolo dell’Unione Italiana, “del suo prestigio e autorevolezza nella società in cui viviamo e di cui siamo parte”: questi i passaggi chiave del messaggio che il presidente Maurizio Tremul ha rivolto ai consiglieri, rievocando e rilanciando i valori e i principi che da oltre trent’anni sono iscritti nel Dna della massima associazione rappresentativa della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia. Nel suo discorso, Tremul, che ha guidato la prima parte della riunione, ha rilevato che da quel lontano 1991 a oggi, con queste linee guida, sono stati raggiunti molti traguardi e obiettivi strategici, mentre oggi sono in corso progetti che costituiscono delle vere e proprie pietre miliari per il futuro e per la crescita della CNI..

Giunta esecutiva. Squadra Corva promossa

La nuova Giunta esecutiva di Marvin Corva si insedia incassando la fiducia di 56 consiglieri su 60 presenti (1 contrario, 1 scheda nulla, 2 bianche). Conciliando continuità e rinnovamento, nella squadra di governo per il periodo 2022-2026 sono state riconfermate, rispetto alla precedente formazione, Roberta Grassi Bartolić (San Lorenzo Babici) agli Affari giuridico-amministrativi – quest’ultima con lo status di vicepresidente –, Marianna Jelicich Buić (Buie) alla Cultura e Arte, e Ana Čuić Tanković (Pola) all’Imprenditoria e Comunicazione. Il presidente Corva, come nel precedente mandato, mantiene per sé la delega al settore Comunità degli Italiani.
Per la prima volta nella compagine Corva, la fiumana Patrizia Pitacco, consulente superiore per la CNI presso l’Agenzia per l’educazione e la formazione. Già direttrice di un’elementare italiana, le è stato affidato il segmento delle Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie, che aveva già curato (insieme con la collega polese Claudia Millotti si era occupata di Educazione e Istruzione) nella Giunta esecutiva UI di Silvano Zilli, nei primi anni Duemila. Sono volti nuovi in Giunta UI anche Gaetano Benčić (Torre), al quale è stato affidato il dicastero Istituzioni della CNI e collaborazione transfrontaliera, mentre il piranese Dyego Tuljak sarà invece alla guida delle Attività giovanili.
Professionalità, competenza e attaccamento alla Comunità Nazionale Italiana: queste le doti che Marin Corva ha ricercato nella scelta dei collaboratori con i quali gestirà l’Unione Italiana per i prossimi anni. Un team all’insegna dell’equilibrio – lo ha ribadito alla presentazione –, in tutti i sensi, generazionale, di genere, territoriale, di visioni; ci sono giovani e persone con più esperienza; donne e uomini, quasi in parità; connazionali provenienti da tutte le parti dell’Istria, dalla Slovenia e dal Quarnero…
Per quanto riguarda la piattaforma, Corva ha spiegato che la chiave è la concretezza: più che principi, tante iniziative concrete, come ad esempio le gite per i presidenti delle Comunità degli Italiani o i viaggi di studio per i ragazzi delle scuole della CNI. Il suo piano d’azione riflette e assorbe in toto il programma elettorale con il quale alle elezioni del 26 giugno scorso ha conquistato il consenso dei connazionali e che “è stato riconosciuto valido da quasi il 90 per cento di coloro che si sono recati alle urne”. Non ci sono molte modifiche: Corva ha promesso che attuerà la volontà del suo elettorato e dunque quanto ha promesso. “Con il mio nome non ci sono incognite”, ha dichiarato. “Non vediamo l’ora di iniziare a lavorare”, ha concluso. “Auspico si lavori alle grandi riforme che l’Unione Italiana e le nostre istituzioni si aspettano”, ha aggiunto Benčić. Annunciando che questa Giunta: “Farà tremare”.
Un unico appunto, da parte di Valmer Cusma (Pola), sull’assenza della dimensione politica e di un intervento presso le autorità, a tutti i livelli, vista la scarsa applicazione delle ottime norme e leggi, che spesso rimangono inapplicate e dunque presenti solo sulla carta. Corva ha risposto che i suoi sono fondamentalmente poteri esecutivi, mentre la parte politica è di competenza del presidente dell’UI.

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