Andare a vela non è un lusso

A colloquio con Federica Minghelli e Damjan Rožnik, che hanno ottenuto la menzione «Impresa visionaria» al concorso «Miglior imprenditore CNI» promosso dall’Unione Italiana

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Andare a vela non è un lusso
Uno scorcio della barca a vela. Foto: ALICE IN WATERLAND

Trascorrere le vacanze in barca a vela è considerato l’essenza delle ferie per le classi benestanti. Ma esistono alternative per chi non è né versato per la nautica da diporto, né possiede molte risorse finanziarie per il classico noleggio di un natante con l’equipaggio a bordo. Un’alternativa è l’offerta dell’”Alice in waterland”, l’agenzia di viaggi in barca piranese gestita da Federica Minghelli e Damjan Rožnik assieme alla figlia Alice, vincitori della menzione “Impresa visionaria” al concorso “Miglior imprenditore CNI” promosso dall’Unione Italiana.

“A differenza di tutte le altre tipologie di barche a vela che offrono modalità di charter, noi abbiamo una filosofia ‘senza pensieri’, un’invenzione completamente mia e di Damjan”, ha esordito Federica Minghelli, che ha proseguito: “È un compendio delle varie esperienze in barca che abbiamo avuto. A differenza delle altre barche a vela, dove tutto è un plus: lo skipper, le hostess, il gasolio, ecc., come prima innovazione, abbiamo dei prezzi fissi. Niente, secondo noi in questo momento, è così fondamentale per le famiglie, che magari hanno assieme una sola settimana di vacanze durante tutto l’anno, del fatto di avere costi più contingentati, in cui c’è una sorta di tutto incluso, dove siamo noi a pensare al benessere delle persone che vengono a bordo. Essere, da un punto di vista economico, senza pensieri. Perché siamo noi ad occuparci di tutta la parte gestionale”. In pratica ciò significa “trovare le cabine già pronte, una spesa già pronta, con il cibo a bordo. Quindi le persone, a tutti gli effetti, appoggiano le valigie e le loro vacanze sono iniziate”.
Oltre alla possibilità di sapere in anticipo con facilità quanto il viaggio viene a costare, esiste un altro vantaggio. Di solito, come hanno valutato Federica Minghelli e Damjan Rožnik, in qualsiasi offerta per fare gite in barca a vela l’ospite ha numerosi obblighi. “Se uno non è mai stato in barca, organizzarsi non è così facile. Non si conoscono gli spazi, è un po’ come andare in un camper, non è proprio per tutti”, hanno sottolineato i nostri interlocutori.

Federica Minghelli e Damjan Rožnik assieme alla figlia Alice.
Foto: VANI KALAPCIEV/ALICE IN WATERLAND

Una gita per tutte le tasche
Questo viaggio in barca è dunque rivolto a tutti gli interessati: non è necessario avere alcuna conoscenza precedente sul come comportarsi in barca. Federica Minghelli ha raccontato che “la gente legge i nostri programmi e non si rende conto della loro semplicità. Vengono e non riescono a concepire che, una volta venuti, diciamo loro di rilassarsi e di non fare niente. L’idea era di creare qualcosa di semplice, in modo da renderlo fruibile per tutti. Non sono venuti per lavorare, lavoriamo noi”. Poi però, una volta salpati, “dopo qualche tempo succede sempre che tutti collaborano. La barca è un posto dove si collabora”. “Molte persone – hanno riferito la loro impressione – dicono di aver fatto un’esperienza in barca a vela e di essere ritornate più stanche di quando sono partite”.
“Noi non siamo ‘marinai della domenica’. Oltre al nostro lavoro, questa è stata la nostra vita negli ultimi vent’anni. Chi viene da noi, viene da qualcuno che vive il mare. Se ci invertiamo i ruoli in barca, non cambia niente”, ha aggiunto Damjan Rožnik. “Nei tour giornalieri visitiamo le località della costa slovena, da Isola a Portorose. Luoghi dove si può fare il bagno, vedere i delfini. Nell’arco di tre giorni proponiamo un buon equilibrio tra mare e terra, dove si vede sempre la costa”, ha sottolineato Federica, dicendo che viene anche tenuto conto se qualcuno ha paura del mare.
Di solito gli organizzatori di gite in barca a vela non vogliono bambini, ha aggiunto Minghelli, confutando questo atteggiamento: “Noi lavoriamo tanto con i bambini e con le famiglie. È più facile avere dei bambini a bordo che degli adulti. I bambini vivono la gita come un’avventura e un po’ con un senso di timore. Di solito cerchiamo di accomunare famiglie con bambini della stessa età in modo da far avere loro compagnia”.
Per fare un esempio sui costi effettivi, “uno già con 100 euro, tutto incluso, si fa una bella giornata in otto in mare. Sembra una cosa che si vede solo sui social, ma è in realtà è alla portata di tutti”, hanno evidenziato Federica e Damjan.

La vela regala emozioni uniche.
Foto: ALICE IN WATERLAND

Sostenibilità al primo posto
“Puntiamo sulla qualità. Prepariamo piatti della tradizione italiana. Le persone che vengono qui sono coccolate, hanno una seconda colazione, degli snack al pomeriggio. La barca è super confortevole e super organizzata. Abbiamo un barbecue vero, non come le altre barche a vela che lo fanno a gas”, ha sottolineato Federico, parlando poi anche dell’importanza che si attribuisce al green. Grazie ai bandi della CAN costiera e all’aiuto di Massimiliano Di Nardo la coppia ha avuto l’opportunità di acquistare un dissalatore. “Possiamo produrre acqua dolce potabile direttamente dal mare e abbiamo pannelli solari con batterie che danno la possibilità di essere autosufficienti. L’anno scorso abbiamo preso un gommone con un fuoribordo elettrico. Sulla nave siamo ‘plastic-free’. Per noi è molto importante”, ha puntualizzato la coppia. La barca è lunga 14,90m con tre cabine per gli ospiti.
Questo tipo di attività è molto legato alle condizioni meteorologiche e alla stagione turistica, ma Damjan Rožnik e Federica Minghelli lavorano per fare in modo che il loro servizio sia disponibile durante tutto l’anno. “Si lavora principalmente da aprile a ottobre. Dal prossimo anno ci organizzeremo per fare delle collaborazioni con le scuole e con aziende che sono interessate. L’intento è fare uscite educative di biologia ed ecologia”. Per quanto riguarda le condizioni del mare d’inverno, Damjan e Federica ritengono che “dipende dalle giornate. Ci sono tantissimi periodi belli quando si sta bene in barca”. La bora poi non è l’elemento più rilevante. Il Golfo di Trieste è specifico. Se la bora non è sostenuta, allora non si presentano difficoltà paragonabili alle sventagliate da maestrale o dello scirocco in Istria.

Marin Corva, Damjan Rožnik, Federica Minghelli e Alice alla premiazione dei vincitori del concorso Miglior imprenditore CNI ad Abbazia.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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