Al Vittoriale degli Italiani rievocata l’impresa di Gabriele D’Annunzio

Al Convegno in corso a Gardone Riviera nel centenario, relatori italiani, croati e statunitensi

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Al Vittoriale degli Italiani rievocata l’impresa di Gabriele D’Annunzio

È un argomento che appassiona, fonte inesauribile di approfondimenti e riflessioni, e la risposta di sala al convegno “Fiume 1919-2019. Un centenario europeo tra identità, memoria e prospettive di ricerche”, che si è aperto ieri e proseguirà fino a domani sera, può essere letta come una testimonianza dell’interesse che Gabriele d’Annunzio e le sue azioni continuano a suscitare tanto tra gli studiosi quanto nell’opinione pubblica italiana e internazionale.
Una comprensione più condivisa
A un secolo di distanza dalla presa di Fiume, cui seguirono sedici mesi di Reggenza italiana del Carnaro e mutamenti epocali nel campo sociale, del trionfo della bellezza e dell’arte, come pure dell’emancipazione femminile, l’interpretazione di questa pagina di storia si sta scrostando da tutti quei pregiudizi e falsi miti, strumentali alle ideologie, che ne hanno falsato e deformato la versione. Oggi si è certamente più vicini a una maggiore e più diffusa, anche condivisa, comprensione di ciò che furono l’epopea dannunziana e il Fiumanesimo. Il convegno iniziato ieri mattina è indubbiamente una tappa in questo cammino e per certi aspetti segna una pietra miliare nell’approccio alla trattazione della materia, ossia la ricerca del dialogo e del confronto tra esperti, in primis tra le storiografie italiana e croata. Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, ha annunciato che nel 2020 promuoverà un altro evento dedicato alla Carta del Carnaro, nel centenario appunto della costituzione “più bella di tutte”, basti ricordare che nel 1920 aveva sancito il suffragio universale.

Il numeroso pubblico presente alla prima giornata del Convegno

Presente anche il Console Palminteri
Organizzata dalla Fondazione del Vittoriale degli Italiani, vede la presenza anche del Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, dell’assessore alla regionale Cultura, Stefano Bruno Galli (tra i relatori), e del vicesindaco Gianpietro Seresina. L’evento gode del patrocinio del Ministero della Difesa, della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia e del Comune di Gardone Riviera –, del presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio, Guido Brazzoduro, del presidente della Società di Studi Fiumani, Giovanni Stelli (tra i partecipanti ai lavori) e di Tito Sidari, presidente sindaco del Libero Comune di Pola in esilio.
Un contributo a Fiume CEC
La tre giorni riunisce una trentina di relatori perlopiù italiani, ma anche croati e persino statunitensi, con focus principalmente e fondamentalmente sulle mosse del Comandante e di uomini e donne di cui si circondò nella sua avventura fiumana, ma dal quale emerge e risuona netta e chiara l’essenza, l’anima, l’identità di Fiume. E pure questo può essere visto come un contributo al lancio della Capitale europea della cultura 2020.

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