Coronavirus. Negativi i 9 lavoratori giunti da Pavia

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Coronavirus. Negativi i 9 lavoratori giunti da Pavia

Nessun caso accertato di coronavirus a Fiume. Sono risultati negativi i test relativi ai 9 operai croati rientrati da Pavia e ricoverati alla Clinica per le malattie infettive a Fiume. I nove lavoratori rientrati dall’Italia ora potranno lasciare il capoluogo quarnerino e fare ritorno a casa, ovvero a Karlovac. Lo ha confermato questa sera il direttore del Centro clinico-ospedaliero di Fiume Davor Štimac intervenuto in una trasmissione della Televisione croata (HTV). Nel frattempo Štimac ha rilevato che ci sono altri due casi sospetti. Le persone in parola sono state in Italia e ora si trovano al Centro clinico-ospedaliero di Fiume dove trascorreranno la notte. I risultati dei tamponi si dovrebbero sapere domani. Si tratta di operai tra i 19 e 51 anni, ma soltanto uno era sospetto. Štimac ha aggiunto che la Clinica di Malattie infettive a Fiume è stata liberata da tutti gli altri pazienti. “Ci sono 4 letti per l’isolamento, e in uno di questi si trovava la persona che accusava sintomi sospetti, mentre gli altri 8 arrivati dalla Lombardia sono stati sistemati al primo piano della struttura, dove ci sono altri 20 letti”.

Centro croato per la quarantena a Fiume o Zagabria
Il Centro per la quarantena di coloro che potrebbero essere contagiati dal coronavirus si troverà a Fiume o a Zagabria. Lo ha affermato Krunoslav Capak, direttore dell’Istituto croato per la salute pubblica (HZJZ), affermando che non può ancora rendere note le strutture interessate.

Alle 16 a Roma la riunione dei ministri della Salute di Italia e Paesi confinanti
Oggi alle ore 16, nella sede del Ministero della Salute a Roma, si svolgerà, alla presenza del ministro italiano Roberto Speranza, del Commissario Ue alla Salute, Stella Kyriakides e del ministro degliEsteri , Luigi Di Maio, la riunione con i ministri della Salute dei Paesi confinanti con l’Italia: Austria, Francia, Slovenia, Croazia e Svizzera. Al vertice prenderanno parte anche il ministro della Salute di Germania per discutere sull’emergenza del coronavirus e delle azioni di cooperazione per la prevenzione della salute pubblica.

Due serbi contagiati sulla Diamond Princess
L’agenzia Tanjug riferisce che due cittadini serbi hanno contratto il coronavirus a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera ancorata nel porto giapponese di Yokohama dopo il focolaio del Covid-19, che ha coinvolto oltre 600 passeggeri. A bordo dell’imbarcazione ci sono altri 9 membri dell’equipaggio provenienti dalla Serbia, come pure 5 croati.

Primi casi in Toscana e Sicilia
In Sicilia e in Toscana si sono registrati due nuovi casi di contagio. I primi per entrambe queste Regioni. Leggi la notizia completa cliccando sul link.

Le mascherine servono a poco. «Niente panico»
“Le mascherine servono da un punto di vista precauzionale anche se dal punto di medico servono a poco”. Lo ha detto il ministro Beroš. Secondo il ministro la misurazione della febbre “non è decisiva per capire se una persona ha il coronavirus, perché molte altre malattie hanno questo stesso sintomo. La febbre non si presenta nel primo momento dell’incubazione del Covid-19, perciò molte persone nemmeno sanno di averlo contratto finché non si presentano altri sintomi più gravi. Perciò, all’ingresso in Croazia misuriamo sì la febbre nei casi sospetti, ma non è di importanza decisiva”. “I cittadini non devono farsi prendere dal panico – ha aggiunto -, perché siamo pronti: abbiamo innalzato il livello d’allerta e tutti i servizi inclusi in questo caso sono pronti per questa sfida”.

Croazia e Slovenia pronte a chiudere i confini
Lunedì il premier sloveno Marjan Šarec, ha dichiarato di essere pronto a chiudere i confini con l’Italia se la situazione dovesse degenerare. Sulla stessa frequenza d’onda anche il ministro della Salute croato: “Nel caso in cui gli epidemiologi e gli altri servizi preposti  dovessero valutare che la chiusura dei confini potrebbe avere degli effetti positivi sulla lotta al coronavirus, questo meccanismo può essere adottato immediatamente”, ha specificato Beroš.

Container ai valichi di Rupa e Pasjak
Stanno per arrivare ai valichi di confine di Rupa e Pasjak, alle spalle di Fiume, i container all’interno del quale le strutture sanitarie potranno effettuare le prime analisi nel caso dovessero sospettare che qualche viaggiatore in arrivo dall’Italia abbia i sintomi del coronavirus.

Negativi i test effettuati nella notte
Sono risultati negativi delle analisi di sette persone, di cui cinque ricoverate a Fiume, i cui tamponi sono stati inviati all’ospedale Fran Mihaljević di Zagabria. Lo ha confermato il minsitro della Slaute, Vili Beroš.

Un caso sospetto a Pola
Una donna trentenne di Pola che una decina di giorni fa è stata a Milano, oggi si è rivolta all’ospedale polese a causa di raffreddore e febbre. È stata visitata ed è stato effettuato un prelievo. La donna è stata posta in isolamento domiciliare fino a quando non si saprà l’esito del tampone. Lo ha confermato all’agenzia Hina la direttrice dell’ospedale polese Irena Hrstić.

L’avvertimento del Consolato italiano di Fiume ai concittadini che arrivano in Croazia
Con riferimento al diffondersi del coronavirus, l’Unità di Crisi costituita presso il ministero della Salute croato ha annunciato le misure di controllo sanitario che saranno adottate nei confronti delle persone provenienti dall’Italia al confine terrestre con la Slovenia, laddove sono stati predisposti container ad hoc adibiti a unità epidemiologiche mobili: tutte le persone provenienti dall’Italia verranno sottoposte a verifiche relative a località di origine, località di destinazione e durata della permanenza in Croazia; le persone provenienti dalle quattro Regioni italiane considerate a rischio (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) saranno sottoposte a controlli sanitari; le persone che presentino sintomi da stato influenzale (febbre, tosse ecc.) verranno poste in immediato stato di isolamento nei reparti di infettivologia costituiti ad hoc presso gli ospedali croati; le persone che risulteranno prive di sintomi influenzali verranno ammesse nel Paese ma saranno sottoposte per 14 giorni ad obbligo quotidiano di verifica del proprio stato di salute da parte dell’epidemiologo e di comunicazione dei propri spostamenti; alle persone risultanti prive di sintomi che intendano effettuare l’ingresso e l’uscita dal Paese in giornata sarà garantito l’accesso e la circolazione nel Paese senza ulteriori controlli sanitari per il giorno in considerazione.

Controlli sul traghetto Ancona-Spalato
Il traghetto che fa la spola da Ancona a Spalato e che oggi attraccherà nel porto del capoluogo dalmata, sarà sottoposto a rigorosi controlli della Polizia marittima e dell’Ispettorato per la Sanità. Lo ha confermato la Capitaneria di porto di Spalato. “Gli agenti avranno i guanti e le mascherine, mentre l’ispettore sanitario di turno chiederà ai passeggeri se provengono dalle Regioni italiane in cui si sono verificati i casi di coronavirus – ha spiegato il coordinatore dell’Amministrazione portuale spalatina, Vjekoslav Grgić –. Spetterà poi all’ispettore sanitario decidere se far passare tutti i passeggeri o se inviarli al servizio epidemiologico”. Il traghetto fa la spola tra le due coste dell’Adriatico due volte alla settimana, il mercoledì e il sabato.

Rinviata la Mostra cinofila nel capoluogo quarnerino: troppi italiani
Nemmeno i cani, anche se non trasmettono il coronavirus, hanno pace in questo periodo. Il prossimo fine settimana, infatti, si sarebbe dovuta svolgere al palasport di Zamet la Mostra cinofila Cacib Rijeka 2020, ma dopo la comparsa della notizia che alla manifestazione avrebbero partecipato moltissimi proprietari di cani provenienti dall’Italia, soprattutto dalle Regioni maggiormente colpite dal Covid-19, l’Associazione cinofila di Fiume ha deciso di rinviare l’appuntamento a data da destinarsi.

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