2 giugno a Capodistria. Mogol celebra l’amicizia Slovenia-Italia (foto)

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2 giugno a Capodistria. Mogol celebra l’amicizia Slovenia-Italia (foto)

La suggestiva cornice del palazzo rinascimentale Belgramoni Tacco, sede del Museo regionale è tornata questa sera, venerdì 2 giugno, a ospitare nel suo giardino il cerimoniale per celebrare la Festa Nazionale della Repubblica Italiana. All’arrivo dei numerosi ospiti, a dare il via alla parte ufficiale del programma è stata l’esecuzione degli inni italiano, sloveno ed europeo dopodiché a fare gli onori di casa è stato il Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, che ha rivolto un particolare saluto all’Ambasciatore d’Italia in Slovenia, Carlo Campanile, e a tutte le autorità italiane e slovene convenute al solenne evento.

Lo Stato italiano festeggia il 2 giugno la più importante ricorrenza istituzionale, ovvero l’evento che 77 anni fa sancì la nascita della Repubblica italiana. “Essa è fondata sul sistema democratico almeno per tre motivi – ha illustrato il Console generale Giovanni Coviello – in primo luogo sancisce il ritorno della cittadinanza italiana all’effettiva vita politica attiva, dopo il ventennio fascista, ufficializzando il suffragio universale diretto nel nostro Paese” e consacrando il voto come “personale ed uguale, libero e segreto”. In secondo luogo, “rappresenta un momento di vera e propria autodeterminazione di un popolo, nella scelta della propria forma di Stato.

Un pensiero affettuoso è stato poi rivolto alla Comunità italiana autoctona che, come osservato da Giovanni Coviello, “è una collettività con radici antiche, ma sempre aperta e attenta ai cambiamenti”.

I festeggiamenti realizzati grazie alla collaborazione con l’Università Popolare di Trieste, le Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria e “Giuseppe Tartini” Pirano, sono proseguiti con un concerto-recital che ha visto la prestigiosa presenza di uno dei più grandi autori della storia della canzone italiana e probabilmente anche il più celebre, il maestro Mogol, accompagnato al piano da Giuseppe Barbera e alla chitarra da Massimo Satta. Nel corso di un’ora e mezza, Mogol ha raccontato aneddoti e curiosità legate alla composizione dei suoi successi ed eseguito alcuni dei maggior successi, che come poesie, entrano per sempre nel cuore. La platea ha dimostrato affetto con scroscianti applausi e cantando tutti assieme, concludendo la serata con una grande festa.

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