
(Adnkronos) – Mentre proseguono i raid della Russia, sembra essersi concretizzato l’incontro Trump-Putin che dovrebbe avvenire entro febbraio. Intanto un nuovo vertice è stato organizzato per oggi a Parigi sull’Ucraina e sulla sicurezza con la partecipazione di altri leader europei e non.
Un “massiccio” attacco russo alla città portuale di Odessa, nel sud-ovest dell’Ucraina, ha lasciato una vasta area residenziale senza riscaldamento né elettricità. Lo ha riferito il sindaco Gennadiy Trukhanov su Telegram. “A seguito di un massiccio attacco nemico su un’area densamente popolata della città, in gran parte dei quartieri residenziali mancano elettricità, acqua e riscaldamento”, ha affermato, aggiungendo che 14 scuole e oltre 500 abitazioni sono senza elettricità e che almeno una persona era stata ricoverata in ospedale.
L’incontro tra i presidenti russo e statunitense, Vladimir Putin e Donald Trump, potrebbe svolgersi prima della fine di febbraio, ma è possibile anche si tenga più avanti ha sottolineato durante un punto stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riferito dall’agenzia Tass. Alla fine di febbraio “potrebbe esserci o meno” l’incontro, ha detto Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti. Nelle scorse ore Trump ha indicato come “probabile” un incontro con Putin prima della fine del mese.
I colloqui tra Russia e Stati Uniti che si sono svolti a Riad hanno rappresentato un passo “molto importante” verso una futura soluzione della crisi in Ucraina, ha dichiarato ancora Peskov aggiungendo: “È stato compiuto un passo molto, molto importante verso la creazione delle condizioni per un accordo di pace favorevole”. Russia e Stati Uniti hanno dimostrato “la necessaria volontà politica”.
Quanto a Parigi non ha contattato Mosca per un eventuale colloquio tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo russo, Vladimir Putin ha assicurato il portavoce del Cremlino. Lunedì Macron ha dichiarato di essere pronto a parlare con Putin al momento opportuno. “No”, ha risposto Peskov quando gli è stato chiesto se Parigi avesse già contattato il Cremlino in merito a questo colloquio.
Putin nominerà il capo negoziatore di Mosca per l’Ucraina sulla base di chi verrà indicato dagli Stati Uniti, ha poi sottolineato. “Innanzitutto, la parte americana ci informerà si chi sarà il suo principale negoziatore per gli affari ucraini. A seconda di chi sarà, il nostro presidente prenderà una decisione sul nostro rappresentante, che sarà la sua controparte”, ha detto Peskov.
Dopo il vertice di lunedì, a cui ha preso parte anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi a Parigi va in scena il bis: un’altra riunione sull’Ucraina e sulla sicurezza con la partecipazione di altri leader europei e non. L’approccio comune è indispensabile perché la Russia rappresenta ”una minaccia esistenziale per l’Europa”.
Come esempi della minaccia russa, il presidente francese Emmanuel Macron – per il quale “Trump può riavviare un dialogo utile con Putin” – cita “attacchi informatici, tentativi di manipolazione elettorale, gravissimi atti antisemiti nel nostro Paese organizzati dai russi e le pressioni migratorie in Polonia. Non pensate che l’impensabile non possa accadere, compreso il peggio”.
In ogni caso, “se il presidente Putin mi chiama, ovviamente risponderò. Quando sarà opportuno nel ciclo dei prossimi negoziati, ovviamente gli parlerò di nuovo, se sarà utile alla situazione”, ha sottolineato il leader dell’Eliseo.
Il tema del’invio di soldati europei in Ucraina viene ciclicamente riproposto. ”La Francia non ha intenzione di inviare truppe di terra, belligeranti, al fronte in territorio ucraino”, ha detto Macron alla stampa regionale. Tra le soluzioni per fornire garanzie di sicurezza a Kiev nel quadro di un possibile accordo di pace con Mosca, ci sarebbe quella di “inviare esperti o addirittura truppe, ma fuori da qualsiasi zona di conflitto, per sostenere gli ucraini in un accordo di solidarietà. E’ quello che stiamo pensando di fare con gli inglesi “, ha aggiunto.
Dal canto suo il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha spiegato di non volere una “pace imposta tramite diktat all’Ucraina” dopo aver incontrato i leader europei all’Eliseo. “L’Ucraina non può accettare tutto ciò che le viene presentato, a nessuna condizione”, ha insistito il cancelliere parlando con i giornalisti all’ambasciata tedesca a Parigi. “L’Ucraina può fidarsi di noi”, ha aggiunto, sottolineando che gli europei “continueranno a sostenere” Kiev.
Washington e Mosca intanto parlano mentre Kiev rimane a guardare. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si ritrova all’angolo, quasi come l’Europa che cerca un posto a tavola e una strategia comune con il secondo summit convocato a Parigi da Macron.
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