
(Adnkronos) –
Usa e Russia inizieranno i contatti sull’Ucraina a tempo debito, ma è ancora presto per stabilire la data di un vertice Putin-Trump. Lo ha detto il consigliere capo della politica estera russa, Yuri Ushakov, al termine del colloquio fra le delegazioni di Washington e Mosca oggi a Riad, aggiungendo che l’incontro “è andato bene”.
Dopo i colloqui ad alto livello gli Stati Uniti hanno compreso meglio la posizione di Mosca sull’Ucraina, ha sottolineato alla stampa il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. “La conversazione, credo, è stata molto utile. Non ci siamo solo sentiti, ma ci siamo ascoltati a vicenda, e ho ragione di credere che la parte americana abbia capito meglio la nostra posizione”, ha affermato il ministro.
Dopo aver incontrato la diplomazia statunitense a Riad, il ministro degli Esteri russo ha sottolineato alla stampa che Donald Trump è stato il “primo dei leader occidentali” a dire che l’ipotesi di “trascinare l’Ucraina nella Nato è stato uno dei più grandi errori del Presidente Biden”. Putin ha spiegato più volte che l’espansione della Nato e l’assorbimento dell’Ucraina nell’alleanza costituirebbero una “minaccia diretta” per la Russia. “Qualsiasi comparsa di forze armate sotto un’altra bandiera non cambia nulla. È ovviamente del tutto inaccettabile”, ha dichiarato Lavrov.
I colloqui, a cui partecipavano il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Lavrov, sono andati avanti per quattro ore e mezzo e si è trattata di “una conversazione seria su tutte le questioni”, ha affermato il consigliere Ushakov, ma Mosca ritiene sia prematuro parlare di un avvicinamento delle posizioni con Washington e di una data per un vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump. “È ancora difficile dire se (le posizioni russe e americane) si sono avvicinate, ma questo era il tema”, ha dichiarato. “Abbiamo parlato ed esposto le nostre posizioni di principio e abbiamo concordato che squadre distinte di negoziatori si metteranno in contatto sul dossier al momento opportuno – ha detto Ushakov – Gli americani devono nominare i loro rappresentanti, noi i nostri e poi, probabilmente, inizierà il lavoro”.
Ushakov ha aggiunto che le due parti hanno discusso brevemente le condizioni necessarie per un vertice Putin-Trump, anche se ha sottolineato che è improbabile che si svolga la prossima settimana. Per organizzare l’incontro “le delegazioni dei due Paesi devono lavorare a stretto contatto. Siamo pronti per questo, ma è ancora difficile parlare di una data specifica per l’incontro dei due leader”, ha spiegato.
“L’obiettivo è porre fine a questo conflitto in un modo che sia giusto, duraturo, sostenibile e accettabile per tutte le parti coinvolte”, ha detto il segretario di Stato Usa, assicurando che a un certo punto” anche l’Unione europea “sarà al tavolo” delle trattative sull’Ucraina. Rubio, che ha definito l’incontro odierno “il primo passo di un viaggio lungo e difficile”, ha sottolineato che “per mettere fine a qualsiasi conflitto devono esserci delle concessioni da tutte le parti”, ma sarebbe sbagliato “predeterminarle”. Il segretario di Stato ha quindi riconosciuto che “resta ancora molto lavoro da fare” e che l’obiettivo della riunione di oggi a Riad è stato di “stabilire linee di comunicazione” dopo un lungo periodo di silenzio tra Washington e Mosca.
Rubio ha spiegato che gli Stati Uniti e la Russia hanno concordato su quattro principi, precisando che il primo principio serve a “ristabilire la funzionalità delle nostre rispettive missioni a Washington e Mosca. Per poter continuare a procedere su questa strada, abbiamo bisogno di strutture diplomatiche che siano operative e funzionanti normalmente”.
In secondo luogo, ha proseguito, “nomineremo un team di alto livello per aiutarci a negoziare e a raggiungere la fine del conflitto in Ucraina in un modo che sia duraturo e accettabile per tutte le parti coinvolte”. Il terzo punto prevede di gettare le basi “per iniziare a discutere, riflettere ed esaminare sia la cooperazione geopolitica che quella economica che potrebbe derivare dalla fine del conflitto in Ucraina”.
Infine, ha affermato il segretario di Stato, “noi cinque che eravamo qui oggi (oltre a Rubio, il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, l’inviato speciale Steve Witkoff, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il collaboratore presidenziale Yuri Ushakov) continueremo a impegnarci in questo processo per assicurarci che proceda in modo produttivo”.
Solo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato in grado di “spingere la guerra” in Ucraina “verso una conclusione”, le parole di Rubio in dichiarazioni rilanciate dalla Cnn.
“E’ necessaria una fine definitiva della guerra, non uno stop temporaneo, come è accaduto in passato”, ha dichiarato dal canto suo il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Mike Waltz, dopo la fine dei colloqui, lasciando intendere che i tempi per gli annunci clamorosi saranno lunghi. Ci saranno discussioni sul territorio, ci saranno discussioni sulle garanzie di sicurezza, “gli elementi di base fondamentale sottostanti e a cui saranno ancorati i negoziati”.
“Ma la cosa più importante è che l’auspicio del presidente, e la sua determinazione, è di porre fine a questa guerra, porre fine al bagno di sangue in corso… che non è nell’interesse di nessuno dei due Paesi. Non nell’interesse del mondo e certo non nell’interesse degli Stati Uniti e dell’Europa”, ha aggiunto. Gli Stati Uniti consultano i loro alleati, Ucraina e Paesi europei, “letteralmente quasi su base quotidiana e continueranno a farlo”, ha affermato. “Se vuoi portare al tavolo le due parti, devi parlare con entrambe le parti. E continueremo a ricordare a tutti che letteralmente pochi minuti dopo che il presidente Trump ha attaccato con il presidente Putin, ha chiamato e parlato con il presidente Zelensky”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza della “diplomazia navetta”.
E mentre a Riad si discuteva, dal Cremlino è arrivato l’annuncio che il presidente russo Vladimir Putin è “pronto” a negoziare con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky “se necessario”. “Putin stesso ha dichiarato che, se necessario, sarebbe pronto a negoziare con Zelensky, ma il quadro giuridico degli accordi deve essere discusso tenendo conto della realtà”, ha affermato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, riferendosi alla mancanza di “legittimità”, secondo Mosca, del leader ucraino perché il suo mandato è scaduto ufficialmente nel maggio 2024.
La Russia riconosce il “diritto sovrano” dell’Ucraina di aderire all’Unione Europea ma non alla Nato, ha poi aggiunto Peskov, precisando che, “per quanto riguarda l’adesione dell’Ucraina all’Ue, questo è un diritto sovrano di qualsiasi Paese. Nessuno ha il diritto di dettare la condotta di un altro Paese”. “La situazione è completamente diversa ha aggiunto – quando si tratta di questioni di sicurezza e di alleanze militari. Il nostro approccio in questo caso è diverso e ben noto”.
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