Devastante sisma in Turchia e Siria

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Devastante sisma in Turchia e Siria
(230206) -- ALEPPO, Feb. 6, 2023 (Xinhua) -- Rescue work is in progress after a deadly earthquake in Aleppo province, northern Syria, Feb. 6, 2023. A major earthquake of magnitude 7.7 knocked down multiple buildings in southern T¨¹rkiye and northern Syria on Monday. (Str/Xinhua) Photo: Stringer/XINHUA

Un terremoto di magnitudo 7.9 è stato registrato nella notte tra domenica e lunedì  (le 4.17 ora locale, le 2.17 ora centroeuropea) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Le vittime e i feriti sono migliaia. La scossa è stata seguita da una replica di magnitudo 7.5 e da una terza, molto forte, di magnitudo 6.0.

Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime, che al momento sono oltre 3.000. Migliaia i feriti. ”È stato il terremoto più forte dal 1939”, ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenendo a una riunione di governo. Almeno ”912 dei nostri cittadini hanno perso la vita e 5.385 persone sono state ferite” a causa del terremoto che ha colpito il sud della Turchia, ha affermato ancora Erdogan aggiungendo che sono finora ”2.470 le persone estratte dalle macerie” e sono almeno ”2.818 gli edifici crollati’ in Turchia. Il presidente turco ha quindi riconosciuto il lavoro ”incessante” che stanno effettuando i soccorritori. Alle 912 vittime di cui ha parlato il presidente turco vanno sommate quelle registrate in Siria, dove ci sono 560 morti come riferito dai media siriani.

E’ Gaziantep – già chiamata Antep – la città della Turchia che ha fatto registrare il numero più alto di vittime – 80 – per il sisma di questa mattina. La città è situata a 90 chilometri circa dal confine con la Siria, riferiscono le autorità locali che aggiornano il bilancio del sisma. Settanta vittime si sono avute a Kahramanmaras, stando alle stesse fonti.

“Abbiamo bisogno di aiuto. La comunità internazionale deve fare qualcosa per aiutarci, per sostenerci. La Siria nordoccidentale è un’area disastrata. Ci serve l’aiuto di tutti per salvare la nostra gente”. A lanciare la richiesta è Ismail Al Abdullah, dei Caschi Bianchi, l’organizzazione di difesa civile siriana che opera nelle aree della Siria sotto controllo dei ribelli. Da Sarmada, vicino al confine con la Turchia, Abdullah ha spiegato alla Bbc che “numerosi edifici in diverse città e villaggi della parte nordoccidentale del paese sono crollati, sono andati distrutti dal sisma. Le nostre squadre hanno risposto a tutte le richieste, in tutti i posti e in tutti gli edifici e tuttora molte famiglie si trovano sotto le macerie. Stiamo cercando di salvarle ma per noi è un compito difficilissimo”.

“La situazione è molto tragica, decine di edifici sono crollati nella città di Salgin”, aveva riferito un membro dell’organizzazione siriana dei caschi bianchi, in un riferimento alla città situata a cinque chilometri dal confine con la Turchia.

L’Ufficio di gestione dei disastri e delle emergenze di Ankara, che dipende dal ministero dell’Interno, ha reso noto che la prima scossa, la più forte, è stata registrata alle 4,17 ora locale (le 2,17 in Italia) ed è stata registrata a 23 chilometri a est di Nurdagi, nella provincia di Gaziantep.

Sono oltre 40 le scosse di assestamento registrate in Turchia nelle ore successive alla prima, ha riferito l’agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero degli Interni di Ankara. A causa della elevata magnitudo e della relativa vicinanza al mare, sia il Cat-Ingv che il Koeri hanno poi diramato un’allerta tsunami per il Mediterraneo, un’allerta di tipo Watch, ha sottolineato l’Ingv.

Il sisma è stato avvertito anche in Libano, Grecia, Israele e Cipro. Le autorità turche non hanno al momento dato notizie di vittime, ma alcuni video diffusi sui social media mostrano palazzi crollati in molte città della regione.

I voli in due aeroporti della Turchia sono stati sospesi. L’aeroporto sud-orientale di Hatay è stato chiuso a causa dei danni causati dal sisma. Sono stati inoltre sospesi i voli civili da e per l’aeroporto di Gaziantep, nel sud del paese. Ferme anche le operazioni nel porto di Ceyhan, secondo la Tribeca Shipping Agency.

Gravemente danneggiato il porto di Iskenderun, nel sud della Turchia. Lo ha reso noto la direzione marittima, secondo cui sono crollate alcune parti della banchina. Altri porti in altre città nel sud non hanno subito danni, mentre si sono formate crepe in quasi tutte le piste degli aeroporti delle regioni colpite, ha reso noto il ministero della Difesa di Ankara.

Il sisma è stato avvertito anche in Libano, Grecia, Israele e Cipro. Le autorità turche non hanno al momento dato notizie di vittime, ma alcuni video diffusi sui social media mostrano palazzi crollati in molte città della regione.

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