Uno dei cicloni più intensi degli ultimi decenni si è abbattuto sull’Europa meridionale. Super maltempo con il ciclone Poppea che porterà ogni fenomeno possibile: nubifragi, tanta neve sulle Alpi, venti da uragano, mareggiate e tornado. Il primo disagio si è già avuto questa mattina a Fiume, dove i Mercati cittadini sono finiti sott’acqua. I forti venti hanno interrotto i collegamenti con le isole quarnerine.
FIUME

POLA

Nel caso di Pola, come in tutto la Bassa Istria, dopo lo scirocco è arrivata pure la cosiddetta “bora scura” e tutti i servizi di pronto intervento municipali hanno reagito per tempo concentrando le uscite durante la fase di maltempo più attiva e mettendo in sicurezza le aree più critiche, la riva in primis, che ha visto traboccare le acque portuali al punto da dover richiedere manovre di pompe e autobotti. Il livello del mare, come segnalato al mattino, era cresciuto di 60 centimetri rispetto a quello abituale e ha generato l’allagamento più vistoso nella zona del Mandracchio. Il lavoro delle maestranze della Pragrande e dell’Herculanea è stato seguito in diretta dallo stesso sindaco, Filip Zoričić che, accompagnato da Kristijan Benčić, direttore della Pragrande, ha passato in rassegna le zone più colpite dalla burrasca. Tra queste anche l’area della Questura interessata dal crollo di un grande albero, un anziano ligustro messo ko dalle raffiche di vento di nord-est, che ha generato un blocco nel passaggio stradale verso le 8 del mattino.
Non va meglio nemmeno a Rovigno, dove si è ripetuto il fenomeno dell’acqua alta, che ha inondato la riva, dov’è stato interrotto il traffico.

LITORALE SLOVENO

Il fenomeno dell’acqua alta è tornato ad interessare marcatamente la fascia costiera. Dall’alba di oggi sino alla tarda mattinata il livello del mare è salito notevolmente, raggiungendo i record dei decenni scorsi, quando si erano verificate inondazioni molto gravi, con ingenti danni. Le esperienze accumulate hanno permesso questa volta di mitigare le conseguenze del fenomeno. I danni più gravi sono stati registrati a Pirano. Piazza Tartini e tutte le vie adiacenti, che si trovano sotto al livello del mare, sono state invase dalle acque. Allagati uffici ed esercizi pubblici sulle rive, dove si lamenta la distruzione delle installazioni elettriche e dei macchinari finiti sott’acqua. Gli sbarramenti predisposti dal Museo del mare, invece, hanno funzionato a dovere, mentre quelli della Protezione civile non sono bastati a fermare l’alta marea. In città si ripropone cosi la necessità di una protezione efficace di Pirano e del suo patrimonio culturale. Salve questa volta le saline di Sicciole, grazie ai nuovi argini costruiti dopo la devastante acqua alta del 2009. A Capodistria l’innalzamento delle rive, realizzato dalle precedenti amministrazioni comunali, ha consentito di arginare le esondazioni. L’acqua marina ha invaso soltanto parzialmente Piazza Ukmar ed in particolare lo spiazzo antistante l’ex capitaneria di porto. A Semedella, alla foce del fiume Cornalunga, il livello dell’acqua è salito notevolmente, rasentando la cima dell’argine e ha investito soprattutto il mandracchio. I seri problemi erano attesi a Isola e si sono puntualmente verificati. Poco dopo le 6 la Protezione civile, in accordo con il sindaco, Danilo Markočič, ha attivato le sirene per allertare la popolazione sull’imminente pericolo dell’acqua alta. Squadre di vigili del fuoco e dell’azienda municipalizzata sono state dislocate nei punti più delicati della città per cercare di contrastare l’avanzata del mare, soprattutto in Riva del sole. La lotta, nonostante tutti gli sforzi è stata impari e sono finite sott’acqua Piazza Grande e Piazza Manzioli. Sacchetti di sabbia hanno cercato di proteggere le vie limitrofe, dove le case sono state transennate con pannelli in legno

Il video dell’allagamento della spiaggia di Portorose

LUSSINPICCOLO

Eccezionale alta marea questa mattina a Lussinpiccolo. Oltre alla Riva lošinjskih kapetana (Riva dei capitani lussignani), che non è stata molto rialzata nell’ultima parte a nord, la marea ha invaso anche la piazza centrale molto rialzata proprio a questo proposito. Molti locali e negozi si sono ritrovati con il mare nei vani. In questo momento i danni non sono stati ancora accertati, ma si spera non siano ingenti. Il fortissimo scirocco e la pioggia torrenziale hanno fatto il suo nonostante le precauzioni messe in atto dopo l’allerta dell’Istituto Meteorologico Statale.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, raccomanda quindi la massima, estrema, prudenza in quanto configurazioni simili capitano molto raramente; è meglio quindi rimandare ogni attività all’aperto: il ciclone seppur violento sarà infatti molto veloce, già domani torneranno condizioni molto più tranquille. Troveremo anche tantissima neve – all’improvviso – fino a quote basse.  Sono attesi 40-70 cm di neve fresca a 1.500 metri.

Insomma, nell’attesa che Poppea scappi via veloce verso i Balcani, restiamo a casa e cerchiamo di evitare ogni inutile rischio per questo martedì 22 novembre tempestoso, avvertono gli esperti.