Shinzo Abe, chi era il «principe» nazionalista

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Shinzo Abe, chi era il «principe» nazionalista

(Adnkronos) – Shinzo Abe è stato il Premier giapponese più longevo. Prima fra il 2006 e il 2007, poi dal 2012 al 2020, quando si è ritirato per ragioni di salute, per la stessa pancreatite che lo aveva costretto a dimettersi 13 anni prima. Considerato come un ‘falco’ per le sue posizioni nazionaliste in politica estera e di difesa, era chiamato il “principe”, figlio dell’ex ministro degli Esteri Shintaro Abe e nipote dell’ex Premier Nobushe Kishi.

Ma il leader del Partito liberal democratico, di cui l’attuale Premier Fumio Kishida è il delfino, ha dato il suo nome alle sue politiche economiche, tanto è stato il loro successo iniziale, la Abenomics che ha lanciato nel 2013 per risollevare il Paese dalla crisi economica.

L’allora Premier aveva deprezzato lo yen per promuovere l’export, tenuto i tassi di interesse sotto lo zero per scoraggiare il risparmio, aumentato la spesa pubblica e lanciato una serie di riforme strutturali. Era stato sostituito da Yoshihide Suga e poi da Fumio Kishida.

Shinzo Abe, che aveva 65 anni, era stato eletto in Parlamento per la prima volta nel 1993 ed era entrato al governo nel 2005, Premier Junichiro Koizumi, come Segretario di gabinetto. Nel 2006 divenne il Premier più giovane (dalla fine della guerra). Il suo governo allora non ebbe successo e fu segnato da una serie di scandali. A luglio del 2007 il Partito perse le elezioni per il rinnovo della Camera alta del Parlamento e a settembre Abe si dimise da Premier, una carica che riconquistò nel 2012.

Le sue posizioni nazionaliste hanno inasprito le tensioni con la Cina e la Corea del Sud, in particolare dopo la sua visita, nel 2013, al Santuario shintoista di Yasukuni, a Tokio, il sito dedicato alle anime dei soldati morti per l’imperatore associato al militarismo giapponese prima e dopo la Seconda guerra mondiale. Nel 2015 ha promosso il diritto alla auto difesa collettiva, autorizzando missioni militari all’estero e la difesa del Paese e dei suoi alleati di fronte a un attacco, una riforma approvata in Parlamento. Ma Shinzo Abe non è arrivato a emendare la Costituzione.

Nel 2020, il Giappone è entrato in recessione. Malgrado l’Abenomics. Il Premier viene anche criticato per la sua gestione della pandemia, con la distribuzione, per esempio, di mascherine lavabili. Era preso in giro con lo slogan “Abenomasks”. Il 28 agosto del 2020 le dimissioni.

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