Ucraina. Missili, droni e il piano: i segreti del raid russo

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Ucraina. Missili, droni e il piano: i segreti del raid russo
Leopoli in fiamme

La Russia pianificava i raid che ha condotto questa mattina contro diverse città dell’Ucraina già da giorni, dai primi di ottobre. Lo ha denunciato l’intelligence militare di Kiev, secondo cui le truppe russe “avevano ricevuto istruzioni dal Cremlino per preparare massicci raid missilistici contro infrastrutture civili in Ucraina il 2 e 3 ottobre scorsi”. Quindi, è il sottinteso, prima dell’attacco al ponte di Kerch, in Crimea, colpito due giorni fa e la cui responsabilità Mosca ha attribuito agli ucraini.

“Le unità militari dell’aviazione strategica e a lungo raggio hanno ricevuto l’ordine di prepararsi per attacchi missilistici massicci. Sono stati identificati come obiettivi gli oggetti delle infrastrutture civili critiche e le aree centrali delle città ucraine densamente popolate”, si legge in una nota.

Kiev accusa inoltre la Russia di aver usato nel suo raid di questa mattina droni iraniani lanciati non solo dalla Crimea ma anche dalla Bielorussia. “Il nemico ha usato droni iraniani, modello Shahed-136, lanciati dal territorio della Bielorussia e contemporaneamente dalla Crimea occupata”, si legge in una nota dello Stato Maggiore ucraino pubblicata su Facebook, precisando che la difesa aerea ne ha distrutti nove.

Le forze armate ucraine hanno abbattuto 41 dei 75 missili lanciati questa mattina dai russi contro l’Ucraina. Lo ha rivendicato su Twitter il generale Valerii Zaluzhnyi, il capo di Stato Maggiore delle Forze armate ucraine.

L’Ucraina, ha detto oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è stata colpita da ”decine di missili iraniani ‘Shahid”’ usati dai ”terroristi” russi per due obiettivi. Colpire le ”strutture energetiche”, perché i russi ”vogliono panico e caos, vogliono distruggere il nostro sistema energetico”. E colpire ”le persone”, tanto che i russi ”hanno scelto il momento e gli obiettivi appositamente per causare il maggior danno possibile”.

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