Meloni in Libia vede al-Dabaiba: migranti ed energia al centro dell’incontro

0
Meloni in Libia vede al-Dabaiba: migranti ed energia al centro dell’incontro

(Adnkronos) – “Il contrasto ai flussi di immigrazione irregolare è per noi un dossier assolutamente centrale. Nonostante gli sforzi anche delle autorità libiche, nonostante i nostri sforzi i numeri dell’immigrazione irregolare verso l’Italia rimangono alti, si tratta di oltre il 50 per cento di persone che vengono dalla Libia, crediamo che si debbano intensificare gli sforzi in materia di contrasto alla tratta di essere umani, chiaramente assicurando un trattamento umano alle persone interessate”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo aver incontrato il Primo ministro del Governo di unità nazionale libico, Abdel Hamid al-Dabaiba.

“Restiamo determinati a confermare il nostro impegno costante a supporto delle autorità libiche nella gestione dei flussi -ha aggiunto il premier italiano- e nell’assistenza alle comunità locali. Crediamo che si possa e si debba fare di più, ovviamente siamo pronti a fare la nostra parte e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali”.

“Non è un tema che riguarda solamente l’Italia e la Libia, è un tema che deve riguardare l’Unione europea nel suo complesso, la cooperazione europea verso il Nord Africa, perché il modo più strutturale per affrontare il tema delle migrazioni è consentire alle persone di crescere e prosperare nelle loro nazioni e questo si fa aiutando quelle nazioni a crescere e prosperare. Questo – ha ricordato Meloni – è uno dei temi che affronterà il prossimo Consiglio europeo: difesa della dimensione esterna, cooperazione con le nazioni del Nord Africa, priorità alla rotta del Mediterraneo centrale come richiesto dall’Italia”.

“La cooperazione nel campo dell’energia tra Italia e Libia è antica e solida. L’energia rappresenta uno dei contributi più significativi che si possono dare alla stabilizzazione e alla crescita della Libia, ha poi aggiunto Meloni, continuando: “Eni è presente qui dal 1959, ringrazio Claudio Descalzi per essere qui oggi, ha di fatto contribuito a una parte importante della storia libica di questi anni, dello sviluppo economico della Libia -ha ricordato il premier italiano- oggi grazie al gasdotto Green stream condividiamo uno strumento fondamentale per favorire il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico”.

“La firma dell’intesa oggi tra Eni e Noc – ha continuato la premier – è un passaggio molto importante, storico, nella lunga e proficua collaborazione tra Italia e Libia. L’intesa rilancia una serie di iniziative per diversificare le fonti energetiche, per lavorare sulla sostenibilità delle fonti energetiche, è un’iniziativa fatta soprattutto per garantire energia ai cittadini libici e maggiori flussi verso l’Europa, in un progetto che l’Italia sta con forza portando avanti: fare dell’Italia un hub dell’approvvigionamento energetico per l’intera Europa e aiutare l’Europa nelle forniture energetiche in un momento di difficoltà e restituire maggiore strategicità al ruolo della nostra nazione.

“La Libia per questo è un partner fondamentale -ha aggiunto il premier italiano- immagino che questo sia il primo di molte altre iniziative, la Libia sa che può contare sull’Italia, sul piano della stabilizzazione politica, del processo verso elezioni in tempi rapidi, sul piano del sostegno all’economia, sul piano delle infrastrutture, degli investimenti, sul piano di una cooperazione a 360 gradi tra due nazioni che sono amiche da tempo e che insieme debbono risolvere problemi importanti con una capacità di essere concreti sulla quale possiamo fare molto in futuro”.

Capitolo elezioni: “Questa visita a Tripoli non a caso è una delle mie prime visite istituzionali nell’area mediterranea, dimostra che la Libia è una priorità per l’Italia, per la stabilità del Mediterraneo, per la sicurezza italiana e per alcune delle grande sfide che l’Europa affronta in questo tempo, come la crisi energetica. Abbiamo parlato della situazione libica e abbiamo ribadito la piena disponibilità italiana a favorire il legittimo percorso per una celebrazione di elezioni e per una stabilizzazione del quadro libico”.

“La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza -ha aggiunto il premier italiano- è indispensabile per consentire al nostro partenariato bilaterale di raggiungere un potenziale che è ancora molto più alto del partenariato che già abbiamo”.

AL-DABAIBA – “Abbiamo espresso apprezzamento per gli sforzi diplomatici dell’Italia in Europa e per gli ampi contatti che mantiene con i Paesi vicini e con gli attori internazionali a sostegno della stabilità e del consenso regionale per la stabilizzazione del nostro Paese”. E’ quanto ha detto il premier del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Dbeibah nella dichiarazione alla stampa, ricordando come i rapporti tra i due Paesi “siano caratterizzati da molti fattori di comunanza, a partire da fattori geografici”. Secondo Dbeibah, la visita di oggi nella capitale libica di Meloni e dei ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi “è un segno della forte amicizia tra i nostri due Paesi”, che conferma “il sostegno alla Libia da parte italiana in questa fase storica”.

L’Italia ha assunto “una postura chiara sul Mediterraneo, mettendolo in cima alle sue priorità”, ha sottolineato il premier libico, assicurando di “avere fiducia in Giorgia Meloni e nella capacità e negli sforzi dell’Italia per la pace in Libia”.

La visita oggi a Tripoli “di una delegazione italiana di alto livello” ha avuto “come apice la firma dell’accordo tra Eni e Noc per la fornitura di unità navali”, ha quindi sottolineato il primo ministro, rivendicando “la serietà” dell’impegno “per preservare la pace e il processo politico e impedire il ritorno alla guerra attraverso il sostegno al processo elettorale”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display