Itaila. Vaccino obbligatorio per badanti? Cosa bisogna sapere

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Itaila. Vaccino obbligatorio per badanti? Cosa bisogna sapere

Vaccino obbligatorio dal 15 dicembre per chi esercita una professione sanitaria anche a domicilio. Ma vale anche per le badanti? Finora, la persona che veniva assunta da una famiglia per prendersi cura a domicilio di una persona non autosufficiente, poteva lavorare solo se era in possesso del Green pass base, cioè se aveva fatto il vaccino, se era guarita dal Covid o se faceva un tampone antigenico ogni 48 ore o molecolare ogni 72 ore con esito negativo. Ebbene, dal 15 dicembre 2021 entra in vigore un nuovo vincolo e c’è chi si chiede: “La badante no-vax posso licenziarla?”.

Il green pass base, ricorda laleggepertutti.it, è obbligatorio dal 15 ottobre scorso per qualsiasi lavoratore e quindi anche per i collaboratori domestici regolarmente assunti, come richiede la legge. Significa che chi è stato assunto, anche con vitto e alloggio, per assistere una persona a domicilio e non ha la certificazione verde può essere allontanata dal luogo di lavoro, cioè dalla casa dell’assistito. Dice il Governo in proposito tra le sue recenti Faq: “Il vitto e l’alloggio sono prestazioni in natura aventi natura retributiva sicché, alla luce della disciplina legale e della corrispettività del rapporto di lavoro domestico, è corretta la mancata attribuzione delle stesse in virtù della mancata esecuzione della controprestazione lavorativa”. In altre parole, insiste il Governo, “se la badante non possiede il Green pass non potrà accedere al luogo di lavoro. Se è convivente con il datore di lavoro dovrà abbandonare l’alloggio”.

Che cosa cambia ora? Intanto, l’obbligo del Green pass resta ma un recente decreto ha introdotto il dovere di vaccinazione dal 15 dicembre 2021 per chi esercita le professioni sanitarie e per gli operatori di interesse sanitario. Prima di questo decreto, i soggetti tenuti alla vaccinazione erano quelli “che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali”. L’ultimo provvedimento, invece, include chi eroga la propria prestazione anche a domicilio, o meglio: non limita più l’obbligo del vaccino a chi lavora all’interno delle citate strutture. Dal che si deduce che sarà tenuto all’immunità chiunque svolga questa attività anche presso l’utente. Comprese, a questo punto, le badanti.

C’è, però, una precisazione da fare: il lavoro di badante non è formalmente riconosciuto come una professione sanitaria, poiché per esercitare questa attività non sono previsti dei corsi o dei titoli specifici in materia, a differenza di un operatore socio-sanitario o di un infermiere. Pertanto, e poiché il decreto parla di obbligo vaccinale per chi esercita una professione sanitaria e per gli operatori di interesse sanitario, pare esclusa la categoria delle badanti. Il ministero della Salute, infatti, riconosce come “operatori di interesse sanitario” i massofisioterapisti, gli operatori socio-sanitari e gli assistenti di studio odontoiatrico. Mentre per “arti ausiliarie delle professioni sanitarie” definisce quelle dell’ottico, del massaggiatore capo bagnino negli stabilimenti idroterapici, dell’odontotecnico e della puericultrice.

Stando così le cose, e prendendo alla lettera ciò che stabilisce il nuovo decreto, non esiste un obbligo vaccinale per la badante, a meno che non si tratti di una persona con uno dei titoli sopra elencati o esercente, comunque, una professione sanitaria.

Resta, come detto, l’obbligo del Green pass: la badante che non ha la certificazione verde, come il resto dei lavoratori, può essere allontanata dall’alloggio. Non bisogna dimenticare, infatti, che questa figura ha a che fare ogni giorno con persone fragili, spesso molto anziane e bisognose di una tutela particolare nei confronti del Covid.

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