Guerra Ucraina, Di Maio: «Sempre più sanzioni finché Putin non si ferma»

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Guerra Ucraina, Di Maio: «Sempre più sanzioni finché Putin non si ferma»

(Adnkronos) – Quella della Russia contro l’Ucraina ”è la guerra di Putin, del governo russo. Noi continueremo a indebolirlo con sempre più sanzioni finché non si sarà fermato, finché non gli ridurremo i soldi che gli servono per finanziare questa guerra”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo a ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre.

NEGOZIATI – ”Ci sono negoziati in corso per un accordo di pace” in Ucraina, ”ma prima di raggiungerlo dobbiamo lavorare a tregue umanitarie localizzate sul campo – ha detto Di Maio – E domani l’Italia, al consiglio dei ministri degli Affari esteri della Ue, chiederà di stabilire un tavolo permanente con la Croce Rossa e l’Unhcr, i presupposti per stabilire delle tregue localizzate prendendo anche il modello di Sumy o Mariupol, dove sono state portate via migliaia di persone e portare dentro aiuti umanitari”. ”Dobbiamo riuscire in questa impresa perché non abbiamo tempo di aspettare accordi di pace”, ha sottolineato, e ”la priorità deve essere data alle aree dove ci sono gli orfanotrofi. Da lì dobbiamo cominciare sotto una iniziativa della Ue che può riuscire”.

”Domani mattina sentirò il mio collega turco Mevlut Cavusoglu. La Turchia ha un grande ruolo per il raggiungimento di questo accordo di pace” tra Russia e Ucraina, ha detto il titolare della Farnesina. ”Con Cavusoglu siamo in costante coordinamento per far avanzare il processo di pace”, ha aggiunto.

ITALIANI IN UCRAINA – ”Adesso sono 276” gli italiani presenti in Ucraina e ”stiamo seguendo i casi che ci chiedono aiuto – ha detto il ministro degli Esteri – Stiamo lavorando alacremente alle evacuazioni” e ”da 400 in una settimana siamo passati a 276, la maggioranza di loro dichiara di voler restare in Ucraina. Ma le cose cambiano di ora in ora”.

VISITA BIDEN – “La presenza del presidente degli Stati Uniti in Europa mira innanzitutto ad affermare ancora una volta il principio dell’unità della Nato, della Ue e di tutti i nostri alleati del mondo” ha detto Di Maio. ”Questo – ha sottolineato – è un altro errore di valutazione che ha fatto Putin, cioè riuscire a dividerci. Invece non è più un conflitto tra est e ovest” e ”quello che riaffermeremo con il presidente Biden è che siamo uniti, condanniamo questa guerra e siamo dalla parte del popolo ucraino che si è visto invadere da un esercito russo che sta pagando in termini di vite”.

MINACCE RUSSIA – Quanto alle minacce della Russia all’Italia ”sono provocazioni quotidiane che ogni Paese che sta dalla parte della pace e del popolo ucraino riceve dalla Russia. Noi non ci facciamo neanche più caso, non possiamo considerare queste provocazioni come veritiere” ha detto il ministro degli Esteri che ha poi espresso ”solidarietà al ministro Guerini”. ”Purtroppo siamo in buona compagnia”, ha aggiunto Di Maio ricordando le minacce russe ”contro Germania, Francia, Malta, tutti i Paesi che condannano fermamente Putin per quello che sta facendo”.

ARRESTI IN RUSSIA – In Russia sono stati ”oltre 15mila gli arresti” di manifestanti contro la guerra, perché ”il popolo russo non sostiene l’invasione dell’Ucraina” ha detto Di Maio. ”Con la sua propaganda, con gli arresti di chi manifesta contro di lui, Putin sta continuando a nascondere la verità”, “in Russia non c’è nessuna possibilità di essere raggiunti da informazioni credibili. E nonostante questo ci sono migliaia di persone che manifestano in piazza” contro la guerra. ”Questo dimostra che non è il popolo russo a sostenere l’invasione dell’Ucraina. E’ il governo di Putin, del governo russo”.

ENERGIA – Sul versante energetico, ”tutti i Paesi che ho visitato nelle ultime tre settimane hanno accettato di aumentare la partnership energetica con l’Italia, che ci permetterà di affrontare entro l’inverno l’eventuale criticità derivante da un ricatto russo”. Il ministro degli Esteri ha citato ”il Qatar, l’Algeria, l’Angola, il Congo e ieri il Mozambico”. ”C’è sempre un’alternativa per potenze democratiche come l’Italia. Non dipendiamo mai da un solo Paese e grazie alla nostra storia possiamo costruire sempre strade alternative a eventuali ricatti”, ha concluso.

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